Pescara, il viceministro Mauri al Ferro di Cavallo: “Bisogna stare vicino a chi ha il coraggio di denunciare”

Il viceministro agli Interni Matteo Mauri, oggi in visita a Pescara, è stato anche al Ferro di Cavallo di Rancitelli dove ha voluto incontrare la donna vittima di un attentato per le sue denunce a “In Cronaca”.

“c’è un impegno straordinario delle forze dell’ordine. In meno di un anno – ricorda – 20mila controlli, c’è una caserma dei carabinieri, si sta intervenendo anche sugli sgomberi e c’è un piano di intervento finanziato che in breve tempo credo darà ottimi risultati. Nel frattempo l’attenzione va tenuta altissima anche andando incontro a chi ha avuto il coraggio di denunciare. Lo Stato deve sempre dire ‘presente'”.

Così il vice ministro agli interni Matteo Mauri oggi in visita a Pescara ed in particolare al Ferro di cavallo, quartiere Rancitelli, dove ha voluto incontrare Patrizia, la donna vittima di un attentato incendiario alla sua autovettura a causa delle sue denunce alla nostra trasmissione “In Cronaca”.  il viceministro ha partecipato ad un incontro in Prefettura al quale hanno preso parte tra gli altri, il Prefetto, Gerardina Basilicata, il sindaco, Carlo Masci, il Questore, Francesco Misiti, il comandante provinciale dei Carabinieri, Eduardo Gambardella, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Grisorio, il comandante della Direzione marittima, Donato De Carolis, e il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Daniele Centi.  Matteo Mauri, rispondendo ai cronisti sul perché della differenza tra l’insicurezza percepita e quella reale e sottolineando che la percezione è legata a

“condizioni sociali, degrado, avere o non avere un posto di lavoro, avere una propria sicurezza personale che contribuisce ad avere quella sensazione di insicurezza e incertezza . Sulla sicurezza – dice il viceministro – il quadro emerso per la città di Pescara è di una situazione sotto controllo. Negli ultimi anni i reati si sono ridotti del 30%. Tra questi il 40% riguarda i furti e il 50% le rapine, cioè quei reati che incidono maggiormente sulla vita delle persone. Sappiamo che ci sono delle realtà più complicate, ma mi sembra che anche su questo si stia lavorando”.

Il viceministro ha inoltre dichiarato:

“Siamo assolutamente convinti che la sicurezza sia un bene collettivo, un bene comune, e che debba essere perseguito. Ed è anche un po’ la differenza tra chi parla e fa promesse e magari guadagna voti su quelle promesse, e lo dico rispetto a Salvini, e chi fa le cose”. Lo ha detto a Pescara il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri sottolineando che basta guardare i numeri della legge di bilancio “per capire che chi ha messo i soldi sulla sicurezza siamo noi con questo Governo, che è in carica solamente da pochi mesi”. “Faccio un esempio su tutti: 175 milioni messi per pagare gli arretrati degli straordinari delle forze dell’ordine; li poteva mettere tranquillamente Salvini l’anno scorso e non l’ha fatto. Lui l’ha promesso, noi li abbiamo messi” dice il viceministro secondo il quale ci saranno “tante altre centinaia di milioni per il rinnovo del contratto, l’anticipo su altri straordinari, il riordino delle carriere e per un aumento consistente degli agenti di tutte le forze dell’ordine su tutto il territorio”. Queste sono “cose concrete – conclude – il resto è molta propaganda””Se si capisce che la sicurezza non è solamente forze dell’ordine, ma è anche altro, si capisce che per tenere insieme il tessuto sociale ci vuole intanto che nessuno provi a strumentalizzare il tema sicurezza per farne campagna elettorale”.