Il canale Fosso Grande a Pescara è una bomba ad orologeria secondo il Movimento politico “Pettinari per l’Abruzzo” e Comes
A riportare il caso nella discussione politica, questa mattina, durante una conferenza stampa, è stato il presidente del Movimento Politico “Pettinari per l’Abruzzo”, Domenico Pettinari, insieme ad Alfonso Nori, portavoce del Comes (Comitato per la Sicurezza di Fosso Grande) e al consigliere comunale del gruppo Pettinari Massimiliano Di Pillo.
Il presidente Domenico Pettinari ha spiegato: «Cambiano le legislature regionali e le consiliature comunali ma la musica è sempre la stessa, per la messa in sicurezza di Fosso Grande aumentano le scartoffie ma di soldi se ne vedono ben pochi e quelli che si sono visti sono stati spesi male o tornati indietro.Per inerzia e per confusione, tanto della Regione Abruzzo quanto del Comune di Pescara, i problemi rimangono e il pericolo di una nuova esondazione per i residenti delle zone a rischio è sempre più concreto. La Regione, infatti, ha compiuto investimenti sbagliati che non hanno portato a nessuna soluzione.
Nel 2014 sono stati stanziati da Regione Abruzzo, grazie a nostre continue pressioni, 600 mila euro per alcuni lavori. Ma, nonostante lo stanziamento, sono stati eseguiti degli interventi blandi che non corrispondevano alle nostre richieste e infatti si sono rilevati inconcludenti poiché non sono stati in grado di evitare nuove esondazioni e addirittura una frana solo due anni dopo.Dal primo giorno abbiamo chiesto di eseguire opere di straordinaria manutenzione del letto del canale e, contemporaneamente, di disostruzione del tratto sotterraneo di Viale Abruzzo-Via Nuoro di Villa Raspa di Spoltore. E soprattutto, salti idraulici a monte del ponticello di via Francia, per smorzare l’impeto delle acque e una vasca di espansione a valle dello stesso.
Oltre ad interventi mitigatori lungo tutto il tratto del canale soprattutto nella zona colli di Pescara. Ma nulla di tutto questo è stato fatto tranne qualche sporadica opera di pulizia e consolidamento. Oggi il Comune di Pescara avrebbe rimandato addirittura indietro delle somme destinate a Fosso Grande per non essere riusciti a spenderli e l’unica certezza e che ci sarebbe un finanziamento di qualche centinaia di migliaia di euro disponibile per la progettazione di un “canale diversivo” che dovrà poi essere realizzato per un costo di circa 5 milioni di euro.
Noi siamo fermamente convinti che realizzare un canale diversivo richiederà tempi biblici e ostacoli difficili da superare se si pensa agli espropri che tale opera richiederebbe. Lasciare al loro destino migliaia di cittadini di un territorio che attraversa più comuni della Provincia di Pescara non è più accettabile. Il canale, infatti, parte da Colle Morgetta al confine tra i territori di Montesilvano Colle, Cappelle sul Tavo e Spoltore per arrivare fino a Pescara. Sono tre i comuni interessati, pertanto è fondamentale che l’aiuto concreto arrivi dalla Regione Abruzzo. Al pasticcio della Regione si unisce la confusione del Comune di Pescara.
Sono anni che stiamo chiedendo un intervento decisivo per Fosso Grande. Lo abbiamo fatto attraverso una Risoluzione, già nel 2014, e con continue richieste che non sono mai state ascoltate.
I problemi che derivano dalle continue esondazioni di Fosso Grande sono seri e rappresentano un grave disagio per i cittadini del territorio interessato. Sono dinamiche attribuibili all’urbanizzazione selvaggia che nel corso degli anni, dal primo dopo guerra a oggi, ha sostituito quelli che erano terreni in piazzali di cemento: l’acqua non incontra più drenaggi naturali e quindi si incanala prendendo potenza distruttrice. I tempi di ritorno delle alluvioni, quindi, sono diminuiti drasticamente tanto da prevedere un’alluvione al massimo ogni 8 anni. La storia ci conferma che ne sono passati anche meno e che i danni sono stati ingenti. Per esempio l’esondazione del 2013, ha portato danni a residenti e commercianti di Pescara e Spoltore per oltre un milione di euro. Per questi danni non ci sono stati rimborsi da parte di Regione e Comuni, ma solo contributi che non coprono neanche meno della metà dei danni subiti.
Dopo il 2013 abbiamo avuto altre importanti esondazioni del canale, l’ultimo registrato è di qualche tempo fa con relativi danni. I progetti di lavori risolutori ci sono, per noi le opere da realizzare devono consistere in salti idraulici a monte del ponticello e vasche di laminazione a valle dove insite un area libera nel Comune di Spoltore. È finito il momento di perdere tempo. Noi non ci fermeremo fino a quando strutture e cittadini non saranno al sicuro».