Pescara: D’Annunzio tra ironia e malinconia

d'annunzio muralesIl murale dedicato a D'Annunzio a Pescara

“D’Annunzio tra ironia e malinconia” è il tema al centro del 44° Convegno nazionale di Studi dannunziani al Mediamuseum di Pescara.

Oggi, Venerdì 17 e domani, sabato 18 novembre, studiosi a confronto, al Mediamuseum e all’Istituto alberghiero ” De Cecco”di Pescara, in occasione del 44° Convegno nazionale di Studi dannunziani, promosso ed organizzato dalla Fondazione Edoardo Tiboni e dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani. Malinconia e ironia sono i temi al centro del simposio. Il presidente del Centro studi Dante Marianacci, intanto, annuncia che tutti gli atti dei convegni delle 44 edizioni saranno sul web e che il prossimo anno saranno organizzati eventi per celebrare l’ottantesimo anniversario della morte del Vate e i 100 anni del volo su Vienna.

Nel comunicato di presentazione dell’evento si legge che “Sul piano critico e interpretativo, l’influenza che ironia e malinconia hanno avuto per d’Annunzio è rimasta a lungo sullo sfondo rispetto alla cifra lirica e mitopoietica che ne segna l’invenzione letteraria. In questo senso, lo studio del rapporto tra arte e vita si rivela un percorso di conoscenza a tutto tondo per comprendere la genesi e l’evoluzione del d’Annunzio uomo pubblico ed esteta, che trova evidentemente nella scrittura la sua espressione esistenziale più compiuta. Non solo i romanzi e le poesie, ma anche le cronache giornalistiche, le lettere, le prose memoriali, i taccuini schiudono scenari emotivi “liminari”, tali da porre il lettore al cospetto di un intellettuale inaspettatamente ironico e sarcastico, o sorprendentemente malinconico e riflessivo. Per queste ragioni ironia e malinconia sono da concepire come poli complementari e interconnessi dell’officina creativa dannunziana, dalle novelle giovanili fino alle epigrafi memoriali del Vittoriale, laddove il flusso dei ricordi si alimenta spesso dei fasti vitalistici del passato. Di qui l’opportunità per studiosi, critici, docenti, ricercatori di approfondire la dimensione più propriamente ironica e malinconica dello scrittore, mediante lo studio circostanziato di un singolo libro o di uno specifico percorso di ricerca e di lettura, con l’obiettivo di evidenziare due aspetti essenziali della modernità dannunziana, così prossima alla sensibilità esistenzialista e sperimentale del Novecento”.

Il programma del convegno:

Venerdì 17 novembre a partire dalle ore 9,30 al Mediamuseum : saluto della presidente della Fondazione Tiboni Carla Tiboni, del presidente del Centro Nazionale di Studi Dannunziani Dante Marianacci, del sindaco Marco Alessandrini, della dirigente dell’ IPSSAR “De Cecco ” Alessandra Di Pietro, del dirigente del Liceo Psicopedagogico “G. Marconi” Florideo Matricciano. Relazione dello studioso Gianni Oliva su ” D’Annunzio e la ricerca della bellezza tra ironia e malinconica leggerezza” di Lorenzo Braccesi  su “Ironia, malinconia ed erotismo nel “Libro segreto”: il carme “Alla Piacente”. Relazione di Antonio Zollino su “D’annunzio bersaglio dell’ironia e del sarcasmo degli scrittori del Novecento” e di ” Laura Melosi su “Dantismo dannunziano tra indugi e paradossi”.

Venerdi pomeriggio, a partire dalle ore 16, all’IPSSAR ” De Cecco”: relazione di Maria Rosa Giacon  su “Ironia e melanconia nella “Leda senza cigno” ; a seguire breve presentazione del volume ” D’Annunzio e Fortuny. Lettere veneziane (1901-1930)” di Maria Rosa Giacon; Marilena Giammarco parlerà del tema ” Tra ironia, malinconia e melodramma: La contessa d’Amalfi” ; Marco Presutti terrà una relazione su ” Ridon alto le Gòrgoni. Sortite del comico nella lirica dannunziana e Andrea Lombardinilo  sul tema “Il diritto di contraddirsi”: Sighele, d’Annunzio e l’ironia sulla folla”.

Sabato 18 novembre, dalle ore 9,30,  sono previsti gli interventi di Giorgio Patrizi  su “Il frammento tra dissoluzione e rinascita: il Notturno”, di Antonio Sorella su ” Malinconia e ironia nelle novelle dannunziane”, di Angelo Piero Cappello su “Figure dell’ironia e momenti di malinconia nel Secondo amante di Lucrezia Buti, di  Andrea Gialloreto  su “Or conviene il silenzio, alto silenzio”. Malinconie e “fantasmi” dannunziani e Franco Celenza su” Ultimo atto al Vittoriale”.

IL SERVIZIO DEL TG8: