“Paradigmi della complessità” esce in edizione bilingue

Dopo la pubblicazione in Italia “Paradigmi della complessità “, la silloge della scrittrice abruzzese Silvia Elena Di Donato, esce anche in lingua rumena

La raccolta poetica è stata pubblicata da Di Felice Edizioni ed ora esce per la casa editrice Cosmopoli in edizione bilingue rumeno-italiano, con traduzione a cura di Eliza Macadan e col titolo “La vertigine mite”.

La silloge di Silvia Elena Di Donato è composta da sessantotto liriche profonde e significative, dove la riflessione filosofica e l’astrazione incontrano il vissuto personale dell’autrice.

Nella presentazione si legge: In questa suggestiva silloge la complessità diviene condizione necessaria affinché si possa cogliere la pienezza dell’essere umano, il quale è molto più di quello che mostra: l’anima ha un peso, e non si può ignorare, e il cuore emana frequenze silenziose che si accordano con quelle dell’universo, rendendo la vita umana risonante nell’eternità. Le parole, così come le articola la scrittrice, sono davvero capaci di abbattere muri, di offrirci consapevolezza, di illuminarci: queste poesie possono essere un varco verso un nuovo modo di pensare, di sentire. “Paradigmi della complessità” ci mette di fronte a noi stessi, spogliandoci di ogni sovrastruttura; a noi non resta altro da fare che specchiarci in questa superficie linda e lucente che è tale intima raccolta poetica: in essa c’è verità, a volte urlata, altre sussurrata, ci sono domande esistenziali che non abbiamo neanche il coraggio di porci, c’è la speranza di un avvenire migliore, se si aprono gli occhi, se si ha il coraggio di vedere oltre. In queste poesie l’amore è il mistero più grande, che forse mai sveleremo; l’amore che provoca grandi passioni, che strugge e tormenta, e che a volte ci sfugge, procurando amari rimpianti – «Cosa ci ha spaventati, cos’abbiamo/mancato forse il tempo lo dirà/certo, paghiamo scotto ad un mercato/di muri di paure e lati oscuri/non si tratta di colpe, lo sappiamo e/tacere è un modo del dire, talvolta:/Ma resta/come una pena e una porta/socchiusa/quel che non ci siamo detti». Aver perso delle opportunità preziose può distruggere, ma la vita ci coglie poi di sorpresa mostrandoci quante altre occasioni si trovino davanti a noi; ma siamo ciechi, il più delle volte: e allora ecco che la poetessa ci ricorda di osservare bene il mondo intorno a noi, di scorgere quelle opportunità che continuiamo a negarci, e che invece sono lì, a pochi passi.

La parola poetica, oscura e luminosa insieme, diviene potenza d’azione e incantesimo allo stesso tempo; i personaggi che popolano le liriche – figure mitologiche e messianiche – diventano guide per un arduo percorso che conduca verso la coscienza del nostro posto nell’universo: non solo un puntino ma una forza eterna – «Siamo quello che accadiamo/e quello che accadremo e già accademmo/congiunzioni non lineari/connessioni sincronicità e metafore/chiarore raro perfetto e benedetto:/l’eternità inserita nel mondo».

Per Silvia Elena Di Donato noi esseri umani siamo dei perfetti paradigmi della complessità: in questa silloge poetica il nostro sentire e il nostro vissuto vengono amplificati e resi quasi una mitologia contemporanea; non è un caso che nelle liriche vi siano numerosi riferimenti a figure mitologiche, come ad esempio Narciso, Afrodite, Zeus e Atena. Paradigmi della complessità va letto anche nella ricercatezza e nella ricchezza delle citazioni, in esergo o meno, ai vari componimenti (autori della letteratura, testi sacri e filosofici) vale a dire a tutto quel complesso di intertesto particolarmente vivido, foriero di ulteriori approfondimenti ed elemento manifesto della cultura e dei diversificati interessi dell’Autrice”.

Biografia dell’autrice:

Silvia Elena Di Donato (1976), vive a Manoppello ed insegna Lettere presso il Liceo Classico “G.B. Vico” di Chieti. Ha pubblicato le raccolte poetiche La maschera di Euridice (2018) e Paradigmi della complessità (2024). Da gennaio 2025 dirige la collana di poesia italiana contemporanea La carena per Di Felice Edizioni. Al suo attivo ha diversi articoli di carattere storico-letterario su riviste e periodici locali e monografie, come Manoppello (1998), Il Volto Santo di Manoppello. Tradizione, storia, scienza, devozione (2000). Presiede il comitato scientifico della Fondazione Palazzo De Sanctis ed è Coordinatrice e Referente del Premio Lector in terra Lecti. Quintino Festival dei Lettori. E’ membro della giuria tecnica per la sezione Poesia del Premio Letterario Parco Maiella.

Gigliola Edmondo: