Nuovo depuratore Pescara: Leombroni commissario

Nuovo depuratore Pescara: Leombroni commissario ad acta per la realizzazione del nuovo depuratore a Pescara già finanziato dalla Regione.

Manca ancora l’ufficialità, ma l’indiscrezione è comunque trapelata questa mattina in conferenza stampa, in occasione del bilancio delle attività che lo stesso Leombroni ha svolto come commissario Arap (Azienda Regionale Attività Produttive). Giampiero Leombroni, già  dipendente della Provincia di Pescara, è stato anche  dirigente dei lavori pubblici in Comune  per 2 anni e dal giugno 2006 assunto dalla Toto spa, prima di ricoprire da settembre 2015 il ruolo di commissario regionale dell’Arap. Sarà dunque lui a dirigere la cabina di regia per tutto quello che riguarda progettazione e realizzazione del nuovo depuratore di Pescara, opera strategica che nelle ambizioni del Governo regionale dovrebbe risolvere una volta per tutte i problemi legati alla qualità del fiume e alla balneabilità del mare. Secondo Leombroni, il nuovo depuratore di Pescara potrebbe essere ultimato entro il 2018 e garantire la qualità del mare e del fiume cittadino, evitando le note problematiche. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha espresso parole di elogio nei confronti dello stesso Leombroni, già commissario dell’Ersi, Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato e come commissario dell’Arap (L’azienda Regionale delle Attività Produttive) di cui il Governatore ha tracciato un bilancio.

“E’ necessario avviare una nuova stagione in Abruzzo per ‘decartaceizzare’ gli enti regionali ed elevare il profilo della produzione di decisioni a favore della vita delle imprese”, ha detto D’Alfonso, intervenendo alla presentazione del bilancio consuntivo dell’azienda regionale delle attivita’ produttive (Arap).

La societa’, guidata dal commissario Giampiero Leombroni, ha registrato nel 2015 un fatturato complessivo di 13 milioni di euro e una perdita di esercizio di 6 milioni. Sul bilancio pesa soprattutto il costo del personale (85 dipendenti, di cui 15 tra dirigenti e quadri) che incidono per il 53% sul costo di gestione (5,6 milioni di euro) dell’azienda.

“Noi – ha proseguito D’Alfonso – poniamo solo un’asticella di ambizione per quanto riguarda il futuro: le strutture deputate alla mobilitazione economica in Abruzzo devono rivelarsi come agenzie di attrazione di investimenti. Il territorio deve essere capace di meritare nuove scommesse di produzione di ricchezza anche per chi viene da lontano. Abbiamo in Abruzzo circa 127.000 imprese, frutto, nella parte piu’ rilevante, di investimenti risalenti agli anni tra il 1960 e 1980 – ha osservato il presidente della Giunta -. Pertanto, dobbiamo attrarre nuovi investimenti e, in questo contesto, i nostri enti regionali dovranno agevolare questa fase. Il cambiamento di passo non riguarda solo l’Arap, ma interessa anche Fira e Abruzzo Sviluppo; piu’ che costruire nuove scatole da esercizio accademico di figure della finanza come commercialisti o equipollenti, bisogna chiedersi come migliorare la vita delle imprese.”

Per il commissario Leombroni, invece, l’Arap “ha un nuovo obiettivo: aprire la fase di marketing territoriale che porti a conoscere la realta’ industriale abruzzese”.

Il servizio del Tg8: