La morte del 27enne di Roseto, Leonardo Di Loreto, trovato dai genitori in casa davanti al pc con una maschera antigas indosso, continua a fare riflettere sulle possibili connessioni con il mondo dei giochi virtuali. Tra pochi giorni L’Aquila ospiterà “Sulle tracce del drago” 2025.
Posto che domani verrà effettuata l’autopsia e dunque si chiariranno le cause del decesso di Leonardo Di Loreto, ancora una volta si riaccende l’attenzione sulle challenge, le sfide, che popolano social network e canali streaming. Anche se non ci sono elementi a supporto di questa ipotesi altri episodi analoghi inducono ad una riflessione ampia sul mondo dei giochi di ruolo, sui cosplay cioè la pratica di indossare il costume di un personaggio dei videogiochi per interpretarne il modo di agire.
Dal 4 al 7 settembre L’Aquila ospiterà per la 16esima volta la manifestazione “Sulle tracce del drago”, un vero e proprio rito collettivo in cui il mondo nerd si ritrova per celebrare la sua galassia di passioni, dal cosplay appunto ai giochi da tavolo, all’animazione giapponese, alla musica live.
Insomma, gioco e fantasia che si intrecciano e che dovrebbero appunto rimanere tali ma spesso così non è; autolesionismo, sfide, sono purtroppo sempre
più frequenti gli episodi di giovani che finiscono al centro della cronaca per aver varcato il confine tra finzione e realtà.
Il mondo dei giochi di ruolo e di tutto ciò che è collegato è un mondo ampio e variegato che coinvolge giovani e meno giovani, un mondo affascinante che però può celare anche insidie, per questo ci deve essere sempre la consapevolezza che il gioco è gioco e va approcciato come tale.
Virginia Como, organizzatrice “Sulle tracce del drago”, spiega: “Il virtuale può nascondere insidie ma noi mettiamo al centro i rapporti umani”.
Come dire, il gioco non si deve demonizzare; semplicemente va preso per quello che è, un modo per stare insieme.
