Martinsicuro: calci al volto e altre violenze sul marito, allontanata da casa

Insulti, violenze psicologiche e fisiche sul marito: una 50enne residente a Martinsicuro è stata allontanata dalla casa in cui viveva con il 70enne, con divieto di avvicinarsi alla persona offesa e l’obbligo del “braccialetto elettronico”

Sono state le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Teramo ad accertare i maltrattamenti in famiglia perpetrati dalla donna sul coniuge con calci al volto, schiaffi, sputi, ma anche colpi alla nuca con bottiglie, telecomandi ed altri oggetti.

La coppia si era sposata circa dieci anni fa e si era trasferita a Martinsicuro dove il menage sembrava scorrere normalmente, fino a circa un anno fa. L’uomo aveva confidato ad uno dei suoi figli che vive in un’altra città che stava subendo violenze da parte della moglie. Ma, nonostante le insistenze del figlio, il settantenne non ha voluto denunciarla ed è tornato a casa da lei.

Intanto ai carabinieri sono arrivate le segnalazioni di alcuni cittadini che conoscono l’uomo e che avevano notato sempre più spesso lividi ed ematomi vari sul volto e sul corpo del settantenne. I militari hanno sentito le testimonianze di alcuni vicini di casa della coppia e di dipendenti e proprietari di alcuni negozi della zona frequentati dai due coniugi. Sono state avviate quindi le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo ed è stato accertato che le azioni vessatorie erano giornaliere con insulti, violenze psicologiche e pesanti violenze fisiche.

L’uomo, per diversi mesi, ha subito e, per amore, ha accettato anche di rimanere in silenzio. La donna lo aveva minacciato dicendo di stare zitto e di non parlare con nessuno – con figli, amici o conoscenti – altrimenti sarebbero stati separati e l’uomo sarebbe rimasto solo, senza nessuno al suo fianco.

Nei confronti della cinquantenne il giudice per le indagini preliminari del  Tribunale di Teramo ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinarsi alla persona offesa, e l’apposizione del “braccialetto elettronico”.

Gigliola Edmondo: