A Pescara il consigliere comunale del Pd Marco Presutti torna a chiedere che sia fatta chiarezza sulla trasparenza dei costi, sull’effettiva ricaduta culturale e turistica e sul modello di gestione adottato per il “Liberty Festival”
L’edizione 2025-26 del Liberty Festival costerà 130mila euro a fronte di quali ricadute culturali e turistiche e la gestione dell’evento avverrà nel rispetto delle regole? Torna a chiederlo all’Amministrazione comunale di Pescara il consigliere del Partito Democratico Marco Presutti che, due mesi fa, aveva presentato un’interrogazione sulla vicenda e ora torna a sollecitare che sia fatta chiarezza soprattutto alla luce di quanto emerso nell’ultima riunione della Commissione Controllo e Garanzia del Comune, chiesta proprio dal consigliere Presutti, al presidente della Commissione Paolo Sola, consigliere del Movimento 5 Stelle, e presieduta dalla vice presidente Simona Barba, di Avs Radici in Comune.
Il consigliere del Pd, in un comunicato stampa che riportiamo integralmente, spiega nel dettaglio le sue perplessità sull’organizzazione del Liberty Festival, ospitato nelle precedenti edizioni dall’Aurum.
“Nel corso della seduta straordinaria della Commissione Consiliare Controllo e Garanzia, l’audizione della professoressa Marianna Musotto e della dottoressa Sonia Cammarata in merito alle vicende del Pescara Liberty Festival, dal 2021 ad oggi. Un’audizione che ho proposto al Presidente della Commissione, Paolo Sola, dopo che, a seguito della notizia sui media della mia interrogazione depositata il 23 aprile scorso sul festival, la stessa professoressa Musotto mi aveva contattato telefonicamente, riferendomi di
essere in possesso di informazioni rilevanti.
Ho ritenuto doveroso dare seguito a questa segnalazione, memore anche di come l’attuale Sindaco Carlo Masci, negli anni in cui presiedette la stessa Commissione (2014-2019), ne valorizzò il ruolo, sostenendo che dovesse fungere anche da “microfono” per dare voce ai cittadini su questioni di interesse pubblico e sull’operato dell’amministrazione. La professoressa Musotto mi aveva indicato che anche la dottoressa Cammarata aveva importanti elementi da riferire.
L’audizione odierna, svoltasi con la presidenza della Vice Presidente Simona Barba, ha confermato l’esistenza di plurimi motivi di interesse e la necessità di fare piena luce sullagestione di un evento che assorbe ingenti risorse pubbliche.
Dalle testimonianze e dai documenti acquisiti, emerge un quadro complesso che merita di essere ricostruito per la cittadinanza:
1. Come e quando è nato il Festival
Il Pescara Liberty Festival nasce da una visione del Maestro Sergio Rendine proposta al Sindaco Carlo Masci attraverso il tramite del prof. Michele Lepore. L’idea è stata successivamente inserita nel programma elettorale del Sindaco e poi nelle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale, approvate con delibera di Consiglio Comunale. La prima edizione si è svolta nel 2021. La professoressa Musotto ha evidenziato in audizione come lo stesso Lepore, in una lettera del suo avvocato, avesse dichiarato di essere stato solo il tramite per l’incontro tra Masci e Rendine.
2. L’ispirazione artistica originale
L’ispirazione iniziale, sotto la guida del Maestro Sergio Rendine, mirava a valorizzare il Liberty e a esplorare un possibile percorso “Neo Liberty”, con l’obiettivo di proiettare Pescara su una scena internazionale, unendo passato e contemporaneità nel segno dell’arte.
È stato riferito dalla professoressa Musotto che il Maestro Rendine stesse lavorando con il compositore Carlo Galante e con la stessa Musotto a un vero e proprio “manifesto” del movimento “Neo Liberty” per assicurarne la continuità anche dopo di lui. Una visione artistica che, come vedremo, secondo le audite sarebbe stata successivamente stravolta.
3. Edizioni e costi: un bilancio da chiarire
Dalle audizioni e dai documenti sono emersi i seguenti dati su edizioni e costi: Su questo punto, la dottoressa Sonia Cammarata ha messo in luce una percepita discrepanza tra il valore artistico e musicale del primo biennio (Rendine) e quello del secondo (Paterniti), a fronte di costi che, a suo dire, sarebbero rimasti sostanzialmente invariati per edizioni con contenuti e respiro differenti. La professoressa Musotto ha ribadito il quesito su come i costi potessero rimanere analoghi con un numero di serate inferiore (da 6 a 4 tra il 2022 e il 29023) e un diverso impegno produttivo, come ad esempio la creazione di musiche originali per l’edizione 2022.
4. La Scomparsa del Maestro Rendine e le Controversie Successive
La morte del Maestro Sergio Rendine (21 aprile 2023 ) segna, secondo la testimonianza della professoressa Musotto, un punto di svolta critico:
• Direzione artistica contestata: La professoressa Musotto ha riferito che la dottoressa Paterniti, comparsa improvvisamente al funerale del maestro Rendine, sarebbe venuta in possesso, con contorni poco chiari, del programma del festival e che la sua successiva nomina a direttrice artistica non sarebbe stata in linea con le volontà del Maestro, il quale l’avrebbe prevista solo per una singola performance.
• Stravolgimento del programma: Il programma originale per il 2023, elaborato da Rendine con la stessa Musotto e altri compositori, sarebbe stato cancellato e definito di scarsa qualità da Michele Lepore, portando a un’edizione 2023 “totalmente snaturata” rispetto all’idea del Neo Liberty, ridotta nel numero di serate e con inserimenti di musica popolare.
• Presunte pressioni e mancate risposte: La professoressa Musotto ha denunciato di aver ricevuto pressioni Michele Lepore per farsi da parte dopo la morte del maestro Rendine. Ha inoltre riferito che, durante un colloquio da lei sollecitato nel 2024 con il Sindaco, quest’ultimo avrebbe ammesso di aver nominato la direzione artistica nella persona della Paterniti su indicazione di Lepore, data la fiducia in lui riposta.
• Critiche sulla promozione: È stato anche sollevato il tema dell’ingaggio di influencer per l’ultima edizione, i cui risultati non sarebbero stati apprezzabili.
L’Amministrazione Comunale, in una sua comunicazione ufficiale, aveva difeso la correttezza delle nomine e il successo delle edizioni dirette dalla Paterniti, e la determina dirigenziale per l’edizione 2023 indica che la Paterniti avrebbe “ereditato” il lavoro del M°
Rendine.
Ulteriori interrogativi sulla gestione recente
A chiudere il cerchio delle perplessità, è emersa in coda alla Commissione la questione della recente determina dirigenziale (n. 838 del 13 maggio 2025) che affida la progettazione del Pescara Liberty Festival 2025/2026 e le attività di avvicinamento per il 2025 alla società PFA S.r.l. per circa €30.000. Da visure camerali, risulterebbe che socia e amministratrice di PFA S.r.l. (costituita il 1° aprile 2025) sia la stessa Eleonora Paterniti.
Questo solleva seri interrogativi sulla regolarità e sul rispetto del principio di rotazione, dato che la determina afferma che PFA S.r.l. “non risulta precedentemente affidatario di commessa rientrante nello stesso settore merceologico”. Un aspetto che andrà chiarito con la massima urgenza.
L’audizione odierna ha ulteriormente rafforzato i dubbi e le criticità che avevo sollevato con la mia interrogazione di aprile sulla trasparenza dei costi, sull’effettiva ricaduta culturale e turistica del festival a fronte di un investimento pubblico che si stima ingente, e sul modello di gestione culturale adottato.
Confido che la Commissione Controllo e Garanzia porti avanti l’accertamento di questa materia chiamando in audizione l’Assessore, i Dirigenti coinvolti negli anni, il Sindaco, la dottoressa Paterniti al fine di accertare tutta la verità.
Continuerò a vigilare e a battermi affinché ogni euro dei cittadini pescaresi sia speso con oculatezza, trasparenza e nell’esclusivo interesse della collettività. Pescara merita una politica culturale lungimirante, partecipata e capace di valorizzare tutte le energie del territorio, non iniziative autoreferenziali i cui contorni e i reali benefici per la cittadinanza restano poco chiari”.