Lavoro in Abruzzo: primo trimestre nero

Primo trimestre nero per il lavoro in Abruzzo. Per l’economista Giuseppe Mauro bisogna saper cogliere le occasioni del Masterplan per invertire la tendenza.

-3,5% di occupati in Abruzzo nel primo trimestre del 2017 ed aumento della disoccupazione del 13,7%  con 17mila posti di lavoro persi, di cui 11 mila nel settore agricolo. Dopo i timidi segnali positivi registrati negli ultimi trimestri dai dati Istat emerge un quadro economico preoccupante sul quale hanno influito le vicende del terremoto e del maltempo spiega al Tg8 l’economista e docente universitario Giuseppe Mauro. Nel 2016 l’occupazione in Abruzzo era salita dell’1,4% rispetto all’anno precedente, dato superiore alla media nazionale (+1,3%), ma inferiore a quella del Mezzogiorno (+1,7%). In Abruzzo, nel 2016, gli occupati erano 485mila e i disoccupati 67mila, con un tasso di disoccupazione pari al 12,1%, dato che, in calo dello 0,5% sul 2015, collocava la regione all’ottavo posto della graduatoria nazionale. Nel 2017 il numero degli occupati è passato a 464 mila contro i 481 mila dello stesso trimestre 2016. Significativo anche l’aumento del numero delle persone in cerca di lavoro pari a 74 mila contro i 70 mila dello stesso periodo 2016 (+5,7%).

Il professor Mauro afferma “Credo che l’Abruzzo abbia bisogno di innalzare la soglia della competitività, potenziando quei fattori strategici che conducono alla crescita economica, piuttosto che fare ricorso a forme di flessibilità. Il Masterplan rappresenta un’occasione da non sprecare. Gli investimenti pubblici possono avere un effetto di traino sugli investimenti privati. Ma, al tempo stesso, emerge la necessità di utilizzare le risorse in modo lungimirante, chiamando gli attori economici, sociali e istituzionali ad esprimersi sulle cose da fare al fine di rendere più comprensibile e consapevole la direzione che l’Abruzzo intende prendere”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

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Gigliola Edmondo: