L’Aquila: processo Yaeesh, manifestazione all’esterno del tribunale

Sit-in questa mattina davanti al Tribunale dell’Aquila, in concomitanza con una nuova udienza del processo a carico di Anan Yaeesh, il palestinese accusato di terrorismo. In aula sono stati ascoltati i periti incaricati delle traduzioni di documenti in lingua araba ed ebraica acquisiti nel procedimento.

L’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’imputato, ha depositato una traduzione relativa a un documento pubblicato sulla pagina Facebook di una brigata militare israeliana, in relazione alla natura di un insediamento Avnei Hefetz, indicato dall’accusa come “civile”, anziché come struttura militare.

Il riferimento è a un’area specifica di Tulkarem, in Cisgiordania. Più in generale i manifestanti contestano anche la gestione del procedimento, denunciando criticità nelle modalità: il trasferimento di Yaeesh a Melfi (Potenza) lontano dal tribunale e dal suo legale, l’ammissione di documenti provenienti da servizi di intelligence esteri, l’esclusione di testimoni indicati dalla difesa e i tempi del dibattimento, ritenuti anomali.

Secondo loro, tali elementi limiterebbero il diritto alla difesa e configurerebbero un processo di natura politica.

Il 28 novembre ci sarà la requisitoria dell’accusa mentre il 19 dicembre toccherà alla difesa.

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