L’Aquila: le suore non pagano, ingegnere scrive al Papa

Pope Francis touches his cross as he is driven through the crowd during his general audience, in St. Peter's Square, at the Vatican, Wednesday, March 27, 2013. (AP Photo/Andrew Medichini)

Un ingegnere de L’Aquila ha inviato una lettera al Papa per chiedere il suo intervento nel pagamento della parcella a lui dovuta dalle suore Figlie di Maria ausiliatrice.

Tramite la Segreteria di Stato vaticana l’ingegnere Salvatore Pacilè ha chiesto l’intercessione del Pontefice affinchè possa agevolare un accordo tra lui e le suore Figlie di Maria ausiliatrice nel pagamento di una parcella professionale di 800mila euro. Il Vaticano risponde con una nota della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica in cui si chiede una transazione ma l’offerta, su una somma non superiore a 100mila euro, è ritenuta da professionista irrisoria a fronte di un incarico non di poco conto visto che si tratta di ristrutturare la sede dell’Istituto femminile “San Giovanni Bosco delle Figlie di Maria Ausiliatrice”, in piazza Lauretana, i cui lavori sono ancora al palo. Ma la cosa insolita sta nel fatto che è lo stesso istituto religioso che ricorre al giudice per sapere quanto deve dare all’affermato ingegnere e la causa, per motivi di competenza, pende davanti al tribunale di Roma. Pacilè ha interessato della vicenda anche
alcuni senatori e il sottosegretario dei beni culturali ed ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza dell’Aquila.