L’Aquila: il Comune blocca 5 ascensori dell’ospedale

Il Comune dell’Aquila ha ordinato il fermo immediato per la tutela dell’incolumità di cinque elevatori che si trovano in due edifici dell’ospedale.

Il provvedimento fa seguito alla comunicazione inviata dall’Organismo europeo di certificazione degli impianti di sollevamento (Oecis). Per il primo ascensore, che si trova nell’edificio 6, viene segnalata l’impossibilità di eseguire le prove di verifica poiché l’impianto è fermo per malfunzionamento (nella foto gli ascensori fermi ancora senza sigillo) e secondo il tecnico è impossibile mantenere l’impianto in esercizio. Stessi rilievi anche per un altro elevatore dell’edificio 6 mentre per un altro ascensore che si trova nella medesima struttura viene contestato che il “fondo fossa” presenta gravi segni di cedimento, il libretto dell’ascensore non è custodito nel locale macchina, le funi di trazione presentano segni di degrado antecedenti al sisma, la targa della matricola non è esposta in cabina, la fermata al piano secondo non è operativa.

Nell’edificio 6, inoltre, desta preoccupazioni anche l’ascensore fermo per malfunzionamento dopo la rottura dell’“operatore di cabina”. Infine, nell’edificio 9, un ascensore viene ritenuto pericoloso perché non è stato possibile fare una verifica dopo che è stato trovato fermo a causa della fotocellula non funzionante ai piani 1 e 2 e per l’assenza del “grembiule di cabina. Il provvedimento del Comune, a cui spetta la competenza per gli ascensori, ordina che la Polizia urbana ponga i sigilli con un verbale, notificando la decisione all’Asl che dovrà occuparsi della disattivazione. Il provvedimento è stato anche comunicato al manager  della Asl Rinaldo Tordera e anche a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. C’è chi ricorda che proprio un mese fa un ascensore si bloccò mentre al suo interno c’era un ammalato che aveva problemi cardiaci. Il paziente è poi deceduto, ma il caso non sembra aver avuto conseguenze giudiziarie. La riattivazione degli ascensori in questione sarà possibile solo dopo la verifica straordinaria.

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Gigliola Edmondo: