Laboratori Gran Sasso: De Sanctis “Via 2.300 tonnellate di sostanze pericolose”

Dai laboratori del Gran Sasso andranno via 2.300 tonnellate di sostanze pericolose e saranno smantellati gli sperimenti Borexino e LVD.

In un comunicato stampa Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso afferma che le denunce avanzate stanno dando risultati e chiede alla Regione che esamini velocemente i progetti perché dice Augusto De Sanctis, a nome del Movimento, “E’ fondamentale diminuire i rischi per l’acqua di 700.000 persone”.

De Sanctis spiega che “I Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso ieri, 5 maggio, hanno finalmente depositato presso la Regione Abruzzo i documenti per richiedere la Valutazione di Incidenza Ambientale per l’allontanamento di 2.300 tonnellate di sostanze pericolose stoccate nella montagna per gli esperimenti LVD (1.040 tonnellate di acqua ragia) e Borexino (1.250 tonnellate di trimetilbenzene).

Dopo anni di lotte e denunce della Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso, che aveva dimostrato l’irregolarità del deposito delle sostanze nella montagna in quanto il Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006 (in particolare l’art.94) e le leggi previgenti da decenni avevano introdotto l’esplicito divieto di stoccaggio di materiali pericolosi vicino ai punti di approvvigionamento idro-potabile disponendo l’allontanamento delle sostanze eventualmente presenti, si avvia ufficialmente l’iter per smantellare i due esperimenti LVD e Borexino.

Il rischio derivante da eventuali incidenti nei due esperimenti per uno degli acquiferi più importanti d’Europa, che disseta 700.000 persone nelle province di Teramo, L’Aquila e Pescara, è elevatissimo, come ormai ammesso anche dalle prefetture nel Piano di Emergenza Esterno dei Laboratori, redatto dopo anni di omissioni nonostante i laboratori, proprio per la presenza di queste sostanze, fossero classificati ufficialmente come Impianto a Rischio di Incidente Rilevante (direttiva Seveso).

Ricordiamo che nel 2002 un incidente nell’esperimento Borexino comportò la dispersione di decine di litri di trimetilbenzene con conseguente sequestro parziale dei laboratori da parte della Magistratura teramana. Una nuova inchiesta della Procura di Teramo ha accertato, attraverso una perizia tecnica, la sussistenza ancora oggi di gravi rischi“.

Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso annuncia che esaminerà i documenti, vista la delicatezza delle operazioni di trasferimento del materiale che devono svolgersi in assoluta sicurezza e presenterà eventualmente osservazioni entro i 30 giorni concessi dalla Regione.

De Sanctis evidenzia “Ovviamente chiediamo al Comitato VIA della Regione di completare l’iter burocratico nel più breve tempo possibile così da far partire i lavori effettivamente entro settembre 2020. Così potranno concludersi entro dicembre 2020 (almeno per la fase di allontanamento delle sostanze; altre operazioni su Borexino continueranno fino al 2022 e vi è anche una possibilità, citata nelle carte, di non eliminare tutta la struttura dell’apparato sperimentale per riutilizzarla) come peraltro previsto da una delibera della Regione Abruzzo.

Ulteriori ritardi non sarebbero tollerabili anche perché la stessa Regione aveva sollecitato i laboratori una prima volta a maggio 2019 e una seconda volta a settembre 2019 affinché depositassero i documenti celermente (tra l’altro l’affidamento della progettazione del decommissioning da parte dell’INFN è avvenuta a fine 2018)”.

Il Movimento sottolinea che manifestazioni, sit-in, esposti, incontri di associazioni e cittadini stanno dando i primi frutti.

Nel comunicato stampa Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso afferma che “L’allontanamento delle migliaia di tonnellate di sostanze pericolose è un fatto imprescindibile se si vuole abbassare il livello di rischio del “sistema Gran Sasso”. Le attività scientifiche, seppur importanti, non possono entrare in conflitto con i diritti fondamentali di migliaia di cittadini come quello dell’accesso all’acqua. Come Mobilitazione continueremo a seguire la vicenda come abbiamo sempre fatto in questi anni.

In allegato il documento integrale dell’INFN. : https://www.regione.abruzzo.it/content/piani-di-decommissioning-e-dismantling-di-borexino-e-lvd)

Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso entra nel merito:

LVD

Nel comunicato stampa si legge che “Le attività di dismissione di LVD e Borexino hanno l’obiettivo di allontanare dai laboratori sotterranei le sostanze pericolose presenti e, quindi, le 1.250 tonnellate di pseudocumene e le 1.040 t (743+297 t) di nafta pesante idrogenata.

Relativamente alla tutela della Sicurezza e della Salute, vista la presenza di sostanze infiammabili (liquido scintillatore), non saranno consentite tecnologie ed operazioni di lavorazione (ad es. tagli a caldo di strutture metalliche) che possono comportare la produzione di atmosfere esplosive in presenza di sostanze infiammabili. In generale, devono essere privilegiate tecniche ed operazioni di lavorazione che minimizzano la produzione di atmosfere esplosive”.

BOREXINO

Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso  scrive nella nota che “Le sostanze pericolose saranno trasportate all’esterno dei laboratori mediante autocisterne conformi alla normativa ADR che dovranno giungere presso i Laboratori INFN inertizzate con azoto, in modo da prevenire il rischio di incendi in galleria. Le autobotti verranno caricate attraverso l’esistente sistema di scarico (Unloading Station)…”,

Si legge anche che “Obiettivo primario del decommissioning dell’impianto Borexino è la rimozione delle sostanze pericolose in esso presenti. Coerentemente con tale obiettivo e fermo restando che l’ipotesi di base resta quella della rimozione completa dell’impianto, INFN ha valutato anche la possibilità di conservare e di valorizzare a fini scientifici una parte delle strutture dell’impianto per un uso successivo. In subordine alla suddetta ipotesi di base, quindi, il presente documento prende in considerazione anche uno scenario alternativo di rimozione parziale, nel quale alcuni elementi, così come precisato nella tabella seguente, vengano lasciati sul posto per l’utilizzo nell’ambito dei possibili futuri esperimenti (basati su metodi di ricerca che non richiedano l’uso di sostanze idrocarburiche) destinati a prendere il posto di Borexino. Nella seguente tabella sono riportati i dettagli degli impianti da rimuovere con riferimento ai due scenari:

-Scenario base: rimozione totale degli impianti / macchinari facenti parte dell’esperimento Borexino;

-Scenario alternativo: rimozione parziale degli impianti / macchinari facenti parte dell’esperimento Borexino.

“In base a quanto prescritto dagli enti, si prevede di allontanare le sostanze pericolose oltre le soglie del D.Lgs. 105/2015, presenti nei laboratori sotterranei entro e non oltre il 31/12/2020, come prescritto nella Delibera DGR della Regione Abruzzo n. 33/2019 del 25/01/19.”

“Le attività di decommissioning e dismantling di Borexino e di LVD saranno oggetto di gara pubblica ai fini dell’affidamento dei lavori a ditte appaltatrici. In relazione ai tempi necessari per la preparazione del bando di gara e l’assegnazione dei lavori in conformità a quanto previsto dalle norme vigenti in materia, INFN stima che l’avvio delle attività possa avere inizio presumibilmente a Settembre 2020. Si segnala tuttavia che l’avvio dei lavori è anche dipendente dai tempi di approvazione da parte degli Enti coinvolti, con specifico riferimento all’iter amministrativo relativo al presente documento.”

Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso  afferma che “Relativamente alla tempistica di completamento del decommissioning e dismantling di LVD, tenendo conto dei punti sopra citati e ipotizzando 2 transiti/giorno, si stima una tempistica complessiva di poco più di 4 mesi. Le attività pertanto inizieranno i primi di Settembre 2020 e si completeranno entro Dicembre 2020. Relativamente alla tempistica di completamento del decommissioning e dismantling di Borexino si stimano le seguenti tempistiche:

  • circa 3,5 mesi per la Fase 1 – si stima in dettaglio un completo allontanamento delle sostanze pericolose nella Fase 1 tra fine Settembre 2020 e metà Dicembre 2020 (nel

mese di ottobre si procederà sostanzialmente in parallelo con il decommissioning di LVD);

  • circa 6 mesi per la Fase 2 – nell’ipotesi di avviare le attività in continuità con la fase precedente, si stima il completamento a fine Giugno 2021;
  • circa 10 mesi per la Fase 3 – nell’ipotesi di avviare le attività in continuità con la fase precedente ed assumendo la completa rimozione di tutti gli impianti/apparecchiature/edifici, si stima il completamento nei primi di Maggio 2022.”