Il fiume Pescara fa sparire una strada

Il fiume Pescara fa sparire una strada a Chieti Scalo. A rischio il pilone del Ponte della strada statale ANAS n. 81 “Piceno Aprutina”.

Il fiume Pescara, dall’ultima alluvione del 18 gennaio scorso, ha messo a rischio una strada in territorio di Chieti Scalo e il pilone del Ponte del km 132 della strada statale ANAS n. 81 “Piceno Aprutina”.A segnalarci la situazione che si è venuta a determinare è lo storico giornalista abruzzese Benito Mario D’Alessandro il quale spiega che l’erosione delle acque che sono attualmente torbide e di portata sensibile, sia per le piogge che per lo scioglimento delle eccezionali nevicate del mese scorso e che si temono ancora in arrivo ha cancellato un tratto del sentiero che fiancheggia il corso fluviale subito dopo la prima arcata del manufatto che risale al 1949 e messo in sicurezza dopo l’alluvione del 10 aprile 1992, con chiusura al traffico per mesi.

D’Alessandro afferma che “Nel territorio di Chieti, in località Madonna delle Piane, la situazione che potrebbe destare preoccupazione è rappresentata proprio dalla notevole erosione provocata dall’ultima piena che ha addirittura cancellato una stradina di campagna, che consente di raggiungere i terreni agricoli di diversi proprietari della zona. Ma la preoccupazione non è solo dei  proprietari agricoli che non possono più raggiungere i propri fondi, ma anche e soprattutto dei residenti e degli utenti della statale 81, in quanto alcuni plinti di cemento che sorreggono, a loro volta, un basamento di calcestruzzo, realizzato nel 1992 per facilitare l’espansione dell’alveo fluviale in quel punto, che viene costantemente eroso dalla forza lenta e distruttiva dell’acqua, anche per la presenza di un canale di scarico in metallo che sbocca nel corso d’acqua. Ce n’è abbastanza per suscitare una pur minima preoccupazione e per convincere le autorità di bacino a disporre e compiere immediati e accurati controlli dalle Autorità preposte, dal momento che sul detto basamento poggia uno dei piloni del ponte di Chieti-Villanova.La situazione è resa ancor più allarmante perché oltre al legname e a tutto ciò che è stato trasportato dalla violenza dell’ondata d’acqua, materiale che ora si sta accumulando contro il pilone semi-sommerso del ponte di Chieti-Villanova, c’è da segnalare che il tratto in questione del fiume Pescara  è stato lasciato in evidente e colpevole abbandono da anni, nonostante le promesse di intervento per la costruzione di una pista ciclabile, ancora nei cassetti di chissà quale ufficio regionale, insieme ai tanti sogni di Parco fluviale. Non rimane che sollecitare, e lo fanno i residenti della zona, gli usuali utenti della statale n. 81 che collega Cepagatti e l’entroterra pescarese con Chieti, e i proprietari  dei terreni locali abitualmente inondati dalle alluvioni. E non si caschi poi dalle nuvole affermando “ma non sapevamo niente, nessun ci ha avvisato” in caso di danni maggiori di quelli attualmente temuti. Prevenire è certo meglio che intervenire per un disastro, come insegna la tragedia di Rigopiano “.

Il Servizio del Tg8:

Gigliola Edmondo:

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  • naturalmente bisognera' programmare eventuali lavori secondo le esigenze di nidificazione e riposo di qualche uccellino, che magari si potrebbe trasferire dal cugino fratino che con la sua presenza blocca ogni lavoro sulle spiagge....se poi si scoprira' che forse in epoca romana o nel medioevo lungo il fiume si poteva incontrare la lontra o che altro, allora sicuramente si fara' prima a fare una teleferica per non toccare l'alveo del fiume....