Mentre si moltiplicano cortei e manifestazioni di solidarietà per la Global Sumud Flotilla e la popolazione di Gaza, gli esperti riflettono sul difficile momento storico e sul futuro del Medio Oriente. Al Tg8 parla lo storico Enzo Fimiani: “E’ il momento di fermare la morte di massa”
Mentre in Abruzzo, come nel resto d’Italia e d’Europa, cittadini, associazioni e sindacati scendono in piazza e il mondo segue con attenzione la guerra di Israele a Gaza e il viaggio della Global Sumud Flotilla verso la Striscia, gli esperti riflettono su quanto sta accadendo in queste ore. Non si fermano i bombardamenti che causano la morte di vittime innocenti e l’esercito israeliano ha preso il controllo delle imbarcazioni, arrestato gli attivisti in vista dell’espulsione coatta di tutti i membri della Flotilla.
Enzo Fimiani, docente associato di Storia Contemporanea dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, ospite oggi, alle 20.05, su Rete8 anche della rubrica “Il Fatto” condotta dal direttore Carmine Perantuono, spiega:
“Parliamo di un problema storico profondamente complesso e di lungo periodo. Oggi le popolazioni della Striscia di Gaza stanno vivendo un dramma e non è il momento di capelli spaccati in quattro bensì di cominciare a porre le base per risolvere la questione”.
Sul riconoscimento dello Stato di Palestina il professore Enzo Fimiani spiega “Data la situazione attuale, immaginare uno Stato autonomo oggi è impossibile. Chi dice che è dietro l’angolo mente a se stesso poichè i reciproci odi sono talmente profondi che lo rendono impossibile. Certo bisogna lavorare per questo e se fosse così facile sarebbe già stato realizzato in altri momenti interrotti dall’oltranzismo da parte di un certo Israele: quello che oggi è al governo in Israele”.
Intanto anche il professore Fimiani sarà tra coloro che il prossimo 11 ottobre parteciperanno alla camminata, a piedi o in bicicletta, si terrà da San Vito Chietino a Fossacesia, sulla Costa dei Trabocchi e dice: “Vogliamo farci sentire come cittadini perchè finisca questa tragedia.
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