Fra Vincenzo D’elpidio, Storia, missione e opere di un frate cercatore

A cinque anni dalla scomparsa del frate lo studioso abruzzese Antonio Bini pubblica la biografia “Fra Vincenzo D’Elpidio: storia, missione e opere di un frate cercatore”, editore D’Abruzzo-Menabò

Era stato lo stesso frate a chiedere ad Antonio Bini, prima di morire, di scrivere un libro sulla sua vita, un’occasione perché i suoi tanti devoti potessero ricordarlo incoraggiandole a ritrovare la fede e a nutrire il senso della speranza. Il libro sarà presentato prossimamente nel Santuario della Madonna dei Sette Dolori a Pescara.

“Tu devi stare in mezzo alla gente” gli impose Padre Pio nel 1963, quando fra Vincenzo D’Elpidio fu tentato dalla clausura e quella fu la sua missione. Il frate visse nei conventi di Sulmona, Penne e per oltre sessant’anni nel convento annesso al Santuario della Madonna dei Sette Dolori di Pescara. Fu frate cercatore, immagine popolare del francescanesimo del passato, e si mosse a lungo per paesi e campagne per raccogliere quanto necessario per accogliere tanti fratini del collegio serafico.

Il cappuccino entrava nelle case con familiarità, salutando con il suo cordiale “pace e bene”, avendo una parola di conforto e di speranza per tutti. Tra loro anche diverse donne che convinse a non abortire, aiutandole anche materialmente, nel caso di bisogno. Erano in tanti ad andarlo a cercare da varie parti d’Italia e anche dall’estero, per incontrarlo, per manifestargli i propri problemi, le proprie sofferenze ed invocare la sua benedizione, accompagnata spesso dall’imposizione delle mani o dal suo forte abbraccio, con effetti descritti in trecento testimonianze provenienti da tutta Italia e raccolte nel libro. Altri ricorrevano a lui intravedendo qualcosa in comune con padre Domenico da Cese, apostolo del Volto Santo, di cui era stato a lungo amico e poi instancabile sostenitore della sua memoria e della causa di canonizzazione.

“Dall’impegnativo lavoro portato avanti dall’autore, Antonio Bini, e dalle decine di testimonianze raccolte e pubblicate”, scrive nella prefazione fra Simone Calvarese, ministro provinciale dei Cappuccini del Centro Italia, “emerge il volto di fra Vincenzo, come di un battezzato e religioso consacrato che accoglie e rilancia la Parola di san Paolo, il quale annunciava, senza mezze misure: «L’amore del Cristo ci possiede» (2Cor 5,14): la carità, ardente come fuoco nel cuore del discepolo di san Francesco, lo animava nella preghiera, nella adorazione, nell’accoglienza, nel farsi pane spezzato per la vita degli altri”.

 

Gigliola Edmondo: