Fondi a liste elettorali, esposto di D’Alfonso alla Corte dei Conti

Il deputato Luciano D’Alfonso presenta un esposto alla Corte dei Conti affinchè verifichi la legittimità degli atti attraverso i quali la Regione Abruzzo ha erogato 12 milioni di euro in favore di liste elettorali

Dopo l’ultimatum lanciato nei giorni scorsi il deputato abruzzese del Partito Democratico passa alle vie legali. Questa mattina alla conferenza stampa di D’Alfonso ha partecipato anche l’operatore culturale di Orsogna Andrea Mascitti che denunciò alla Procura della Repubblica un tentativo di corruzione da parte dell’ex assessore regionale della Cultura del centrodestra Luigi De Fanis.

Il parlamentare abruzzese ed presidente della Regione Abruzzo ha detto che «Quei 12 milioni dati a pioggia la notte del 30 dicembre dovevano servire per cofinanziare programmi europei. Erogazioni decise alla mensa dell’emiciclo, come una grondaia che raccoglie acqua piovana, come in una latteria, a beneficio esclusivo di tutti coloro i quali avevano rapporti individuali, devo pensare, con i consiglieri».

D’Alfonso ha reso noto la presentazione nella giornata di oggi di un esposto alla Corte dei Conti affinchè accerti la illegittimità dei finanziamenti a due associazioni della provincia di Pescara che sarebbero in realtà liste elettorali, contravvenendo al dettato della normativa sul finanziamento dello Stato ai partiti politici.

Il deputato Dem ha evidenziato che sono stati «Solo due i beneficiari del “mercato delle vacche”andato in scena la notte del 3o gennaio in Consiglio regionale, con maggioranza e opposizione coese e concordi, nel dare il via libera al Bilancio di previsione 2022-2024. Hanno appiccicato un maxi emendamento approvato in fretta e in furia, senza alcun dibattito, con fondi a pioggia per 12 milioni di euro a discrezione, per un lunghissimo elenco di 1.200 beneficiari, tra associazioni culturali, sportive, sociali, comuni, eventi, concerti, sagre, bande, parrocchie, pro loco e così via. Non voglio circoscrivere la questione a ciò che ho trovato, invito anzi gli inquirenti ad approfondire, a cercare altre eventuali irregolarità, in un elenco di 1.200 beneficiari».

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Gigliola Edmondo: