Flash mob per la Grandi Rischi in Cassazione

terremoto-Laquila

Flash mob per la Grandi Rischi in Cassazione. Alle dieci in punto del 19 novembre i manifestanti saranno davanti a quello che i romani chiamano “er palazzaccio.

L’edificio è così soprannominato non per l’ingiustizia delle sentenze che vi si pronunciano (per fortuna), ma per una certa ridondanza di fregi e decori, indigesta ai capitolini del tempo. Ad essere attesa stavolta è la decisione della corte suprema in merito al processo alla Commissione Grandi Rischi, iniziato con la condanna multipla in primo grado, proseguito con tutte assoluzioni tranne una in secondo, e approdato in Cassazione per il pronunciamento definitivo. Proprio lì dove, alle dieci in punto del 19 novembre, la Ilaria Rambaldi onlus di Lanciano darà vita al flash mob “Bianco innocenza, un fiore per la giustizia!”.

“Abbiamo deciso di scendere in piazza – dice Maria Grazia Piccinini, presidente della onlus – per un flash mob silenzioso cui prederanno parte uomini e donne, artisti, associazioni e rappresentati della società civile, per dare un segno che l’Italia c’è, che l’Italia non vuole più assistere a tragedie umane causate dalla superficialità dei grandi capi che, al contrario, dovrebbero tutelarci e proteggerci”.

Vestiti di bianco (anche un semplice mantello o un telo) e con un fiore in mano, in silenzio volgeranno lo sguardo al palazzaccio sperando in una decisione giusta e rispettosa delle 309 vittime del terremoto. Sotto accusa, per le presunte rassicurazioni emerse dalla riunione tenutasi a L’Aquila il 31 marzo del 2009, i sette esperti della Commissione Grandi Rischi, accusati di omicidio e lesioni colpose in una vicenda veicolata – erroneamente – come processo alla scienza. La decisione che uscirà dal Palazzo di giustizia di Roma, qualunque essa sia, farà ancora discutere e alimenterà un dibattito in corso dal 6 aprile del 2009, troppo spesso consumato sulla pelle delle vittime.

Marina Moretti: