La vicenda della famiglia anglo-australiana che vive isolata nei boschi di Palmoli arriva all’attenzione del governo: il presidente del Consiglio del Ministri Giorgia Meloni e il guardasigilli Carlo Nordio stanno valutando l’invio di ispettori del Ministero della Giustizia
Il caso dei tre bambini allontanati dai genitori e trasferiti in una casa famiglia a Vasto dove vivono temporaneamente con la madre, presente però solo in orari stabiliti, sarebbe stato affrontato dalla premier e dal ministro che sembra vogliano inviare gli ispettori per accertare le modalità con cui è stato gestito il procedimento giudiziario del Tribunale dei Minorenni di L’Aquila. Leggi anche: Palmoli: i tre bimbi della casa nel bosco allontanati dai genitori e portati in una struttura protetta
Durante un incontro, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, avrebbero discusso della vicenda che ha riguardato la sospensione della potestà genitoriale a Nathan Trevallion e Catherine Birmingham che con tre figli minori viveva in un bosco a Palmoli.
Secondo quanto trapelato, Giorgia Meloni sarebbe allarmata e sarebbe in attesa di ulteriori indicazioni sulla vicenda per valutare se procedere, in accordo con il Guardasigilli, all’invio di ispettori del Ministero della Giustizia affinché valutino il caso.
Il ministro Nordio, questa mattina a Stresa, ha dichiarato: «Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale. Siamo bombardati da decenni da profeti che dicono che bisogna smetterla con consumismo, con la tecnologia, e bisogna tornare allo stato di natura. Qualcuno probabilmente lo fa e bisogna vedere se questo comprometta l’educazione dei bambini. Penso che i genitori siano i primi e essere consapevoli dei loro doveri».
Anm: “Tutelati minori nel bosco, elementi oggettivi. Certa politica non strumentalizzi, atto su valutazioni tecniche. Rispettare il ruolo della giurisdizione in una vicenda che coinvolge valori tra i più delicati: il diritto della famiglia a determinare le proprie scelte di vita e, al tempo stesso, il dovere di tutela dei minori previsto dalla nostra Costituzione”.
Lo afferma l’Associazione nazionale magistrati sulla vicenda dei bambini nel bosco sottolineando che l’atto del tribunale “si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive. Le strumentalizzazioni di certa politica appaiono a nostro avviso in netto contrasto col rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli, e della dignità di tutte le persone coinvolte”.
Questa mattina è intervenuto nuovamente sulla vicenda anche il vice presidente del Consiglio dei Ministri e ministro, Matteo Salvini, mentre si trovava a Milano per partecipare ad un evento.
Così il ministro Salvini: «Un sequestro di tre bambini portati via da una mamma e da un papà in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa. Sono impegnato ad andare fino in fondo e se serve anche a parlare con il giudice del tribunale dei minori. Andrò in Abruzzo la settimana prossima. Giudice e assistenti sociali d’Abruzzo non rompano le scatole. Anche questa storia dimostra che una profonda, sana e giusta riforma della giustizia che non funziona sarà fondamentale».
Anche la Lega Abruzzo si mobilita a sostegno della famiglia che vive nel bosco di Palmoli e lancia una raccolta firme affinché i tre bambini possano tornare a vivere con i propri genitori.
“Nei prossimi giorni – spiega il coordinatore regionale della Lega, Vincenzo D’Incecco – saremo nelle principali piazze abruzzesi con i gazebo perché il provvedimento del Tribunale dei Minorenni va rivisto. Quella famiglia non va smembrata, ma tutelata. I bambini hanno il diritto di stare con la mamma e il papà, che hanno sempre garantito loro amore, cura e anche istruzione. Vogliamo che torni a prevalere il buon senso. Siamo al fianco dei genitori di Palmoli e dei loro figli – conclude – per difendere un principio fondamentale: la libertà di ogni genitore di educare i propri bambini con amore e
responsabilità”.
Rocco Maruotti, segretario generale dell’Anm, commentando la vicenda dell’allontanamento di tre bambini dalla famiglia
“L’ordinanza è stramotivata, è lunga dieci pagine. È da ieri che Salvini e tutto un arco politico si scagliano contro il giudice – ha detto Maruotti, intervenendo a Stresa
al forum di Fondazione Iniziativa Europa -. Il Csm e l’Anm servono anche a difendere i magistrati quando vengono inopportunamente attaccati dalla politica. Leggete i
provvedimenti prima di attaccare a occhi chiusi un giudice, perché un giudice prima di emettere un provvedimento esercita una funzione molto delicata, che è quella di decidere sulla vita delle persone e lo fa con grandissimo scrupolo”.
Al Tg8 l’avvocato, Antonio Di Monte, esperto in diritto di famiglia, afferma: «Quello che mi preoccupa maggiormente è l’estraneamento dell’essere umano dalla natura. Ogni volta che un uomo ed una donna assumono comportamenti diversi rispetto a ciò che viene considerato corretto dal mondo occidentale, queste persone vengono bannate dalla società. Questo è il grande interrogativo che ci dobbiamo porre. Quali le possibili soluzioni? Siamo pragmatici: viviamo in un mondo tremendamente omologato e starne completamente fuori non è possibile.
Lo abbiamo visto in questo caso. Lo Stato interviene attraverso i giudici. Troviamo una soluzione di mezzo. Questa famiglia ha vissuto fuori dal mondo, cerchiamo di farla vivere borderline, ovvero su una linea di confine tra stato di natura, dove ha scelto di vivere e in una condizione dettata dallo Stato in maniera omologata con tutto ciò che comporta questo stile di vita.
Questo tipo di soluzione dovrebbe prevedere di riaffidare i figli ai genitori, farli vivere nella loro abitazione, immersi nella natura e fuori da tutta questa tecnologia che tanto ci stressa, ma prevedendo un percorso scolastico e di istruzione e di socialità. Questa terza via potrebbe essere l’occasione giusta per riflettere sul nostro rapporto con la natura che abbiamo totalmente dimenticato».
L’Associazione Nazionale per la Tutela dei Diritti dell’Infanzia e della Famiglia chiede al vice premier Salvini di avviare la riforma della giustizia familiare
Il presidente dell’Associazione, Antonio Borromeo, noto come ‘Papi Gump’, si rivolge direttamente al vicepremier Matteo Salvini in una lettera aperta, chiedendo un impegno politico “concreto e strutturale” sulla tutela dei minori e sulle procedure di allontanamento familiare.
Borromeo spiega di aver seguito il caso senza esporsi pubblicamente, ma afferma che la possibile visita del leader della Lega alla famiglia coinvolta “pone la domanda su quale contributo effettivo possa portare tale iniziativa”.
Nella lettera Borromeo ricorda gli incontri avuti con Salvini negli ultimi anni, tra cui una audizione al Parlamento Europeo dedicata a temi come bigenitorialità e tutela dell’infanzia, nel corso della quale aveva consegnato una petizione contenente tre proposte principali: l’istituzione di un tribunale specializzato per la famiglia; la ridefinizione del ruolo dei servizi sociali con poteri più circoscritti e nuclei di polizia specializzati; la rotazione trasparente dei consulenti tecnici d’ufficio tramite elenchi pubblici.
Borromeo denuncia inoltre gli interessi economici legati al sistema degli allontanamenti dei minori, indicando “un volume d’affari stimato in circa due miliardi di euro per le comunità, più un ulteriore miliardo per le consulenze psicologiche e psichiatriche”.
Secondo l’associazione, sarebbero oltre 32 mila i minori allontanati annualmente per presunta inidoneità genitoriale, spesso sulla base di “valutazioni soggettive o formulate da operatori ancora in formazione”.
“Prima dei diritti civili vanno tutelati i diritti umani fondamentali”- sottolinea Borromeo ribadendo il diritto dei bambini a mantener rapporti continuativi con entrambi i genitori. Chiede inoltre al vicepremier di “non limitarsi a iniziative mediatiche”, ma di utilizzare il ruolo di governo per avviare una riforma organica del sistema. “Serve un intervento legislativo urgente per superare l’attuale modello e garantire tutele reali, trasparenti e uniformi su tutto il territorio nazionale”.
L’Osservatorio sui Diritti dei Minori chiede di cambiare la legge.
il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, afferma: «Se i magistrati hanno applicato rigidamente la legge, allora è da cambiare immediatamente la legge, e non è il primo segnale che si ha circa la necessità di rivedere l’ufficio degli allontanamenti dei figli dalle famiglie. Se, invece, fosse rientrata nelle loro prerogative un minimo di elasticità, bisognerebbe capire le ragioni per cui non l’abbiano tenuta in considerazione. Certo è che ad uscire malissimo da questa vicenda sono, comunque, le istituzioni, dalle quali l’opinione pubblica è orientata a tenersi sempre più alla larga.
Se a determinare la decisione fosse stata la vita tra la natura, saremmo al cospetto di una decisione innaturale, qualora fosse la mancata frequentazione delle aule scolastiche, occorrerebbe ricordare a chi detiene il potere decisionale che esiste l’istituto dell’istruzione parentale, la cui applicazione sarebbe stata molto meno traumatica dell’allontanamento. Da qualunque altra prospettiva la si voglia osservare, questa bruttissima vicenda segna la debacle del sistema istituzionale.
L’allontanamento dai genitori ha ragion d’essere in ben altre situazioni, come quando i bimbi sono a rischio di incolumità personale, per via di genitori psichicamente disturbati, che come purtroppo è spesso accaduto arrivano ad ucciderli, seppur le istituzioni preposte abbiano decretato che non ci sarebbe stato alcun rischio. L’allontanamento dovrebbe costituire l’estrema ratio, ma in questa vicenda di estremo si può solo ed esclusivamente ravvisare un sistema legislativo e giudiziario alla frutta e, al di là delle prese di posizione momentanee, Governo e Parlamento meglio farebbero a conferire priorità ad una riforma della giustizia non circoscritta alla separazione delle carriere, ma orientata alla tutela dei diritti dei cittadini, soprattutto se minorenni».
Nuove petizioni online sono state lanciate nelle ultime ore a sostegno della famiglia anglo-australiana di Palmoli, dopo la decisione del Tribunale dei Minori dell’Aquila di trasferire i tre bambini in una struttura protetta.
Il primo appello, Salviamo la famiglia nel bosco, ha superato le 78 mila firme dopo essere stato avviato l’11 novembre, con un’impennata di circa 23 mila adesioni nelle ultime 12 ore. Almeno altre sette petizioni sono state avviate dopo il provvedimento giudiziario: tra queste, Liberate i bambini della famiglia nel bosco, Per i bambini del bosco appello al tribunale dell’Aquila per riunire la famiglia e Vicini a Nathan e Catherine, la famiglia che vive nel bosco. Altri appelli raccolgono centinaia di firme per richiedere il ricongiungimento o per denunciare l’allontanamento come ingiusto: Proteggiamo una famiglia felice ha ottenuto 5.055 firme dallo scorso 2 novembre.
Anche la Lega Abruzzo si mobilita a sostegno della famiglia che vive nel bosco di Palmoli e lancia una raccolta firme affinchè i tre bambini possano tornare a vivere con i propri genitori.
Vincenzo D’Incecco, coordinatore regionale della Lega,annuncia: «Nei prossimi giorni saremo nelle principali piazze abruzzesi con i gazebo perchè il provvedimento del Tribunale dei Minorenni va rivisto. Quella famiglia non va smembrata, ma tutelata. I bambini hanno il diritto di stare con la mamma e il papà, che hanno sempre garantito loro amore, cura e anche istruzione. Vogliamo che torni a prevalere il buon senso. Siamo al fianco dei genitori di Palmoli e dei loro figli per difendere un principio fondamentale: la libertà di ogni genitore di educare i propri bambini con amore e responsabilità».
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, questa mattina, ha fatto sapere che i bambini ora svolgeranno una serie di attività e visite mediche con pediatra, verifica delle vaccinazioni, colloquio psicologico che non è stato possibile effettuare fino ad ora. Il padre Nathan si è recato già da ieri mattina nella struttura per portare frutta e vestiti alla famiglia rimanendo con loro fino al pomeriggio. La comunità del piccolo bordo di Palmoli, di poco più di 800 abitanti, segue con il fiato sospeso la vicenda della famiglia nel bosco ed è loro molto vicina.
Il sindaco spiega «I genitori per alcune attività non si erano resi disponibili come confermato anche da Nathan che di recente, in maniera provocatoria, aveva dichiarato pubblicamente di voler chiedere 50 mila euro per ogni bambino da sottoporre a visita medica».
Intanto si susseguono reazioni e commenti sulla vicenda: Bimbi nella casa nel bosco: da tutta Italia reazioni e commozione. Salvini: “Seguirò da padre la vicenda”
Il legale della famiglia Trevallion, l’avvocato Giovanni Angelucci, ieri ha annunciato che presenterà ricorso contro il provvedimento del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila e in esclusiva, in diretta su Rete8, nel corso del programma “8Mattina in Famiglia”, curato e condotto da Jennifer Di Vincenzo, con la regia di Lino Lallone, ha mostrato un documento che attesta la partecipazione dei bambini alla scuola parentale.
La vicenda è stata al centro del nuovo format Tv di Rete8 “Zoom, storie del nostro tempo”, curato e condotto dal giornalista del quotidiano il Centro Daniele Cristofani, con la regia di Carmine Di Cecco.