Al via oggi a Chieti la Seconda Conferenza Internazionale di Medicina Ambientale su come proteggere la salute dei bambini dall’esposizione ambientale ed epigenetica. Sempre più diffuse le malattie respiratorie in età pediatrica
Come i fattori ambientali, tra cui inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici, sostanze tossiche, nutrizione e stress psicosociale, possono alterare l’espressione genica dal concepimento all’adolescenza attraverso meccanismi epigenetici? A questa e ad altre domande rispondono, oggi e domani, gli esperti che a Chieti si confrontano in occasione della Seconda Conferenza Internazionale di Medicina Ambientale.
L’evento, ospitato dall’Auditorium del Rettorato dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è organizzato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (#SIMA), dall’Ateneo d’Annunzio e dall’MDPI e vede la presenza di importanti esperti e ricercatori provenienti da Stati Uniti d’America, Cina, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e da tutta Europa, tra cui Italia, Francia, Spagna e Romania.
La Conferenza si è aperta questa mattina, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Infanzia, istituita dalle Nazioni Unite e dall’UNICEF per commemorare l’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.
Bisogna proteggere la salute dei bambini in un mondo sempre più colpito da fattori di stress ambientale è stato evidenziato durante la Conferenza odierna che ha esplorato come i fattori ambientali, tra cui inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici, sostanze tossiche, nutrizione e stress psicosociale, possono alterare l’espressione genica dal concepimento all’adolescenza attraverso meccanismi epigenetici.
Le sessioni sono incentrate su genetica, epigenetica, prevenzione nella prima infanzia, epidemiologia ambientale, pediatria, medicina di precisione e strategie di salute pubblica.
Ad aprire i lavori della giornata odierna è stato il direttore generale dell’Ateneo “d’Annunzio” Paolo Esposito. Tra gli interventi quelli del direttore del Dipartimento della salute della Donna e del Bambino della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Chiarelli e del presidente del WWF Italia Luciano Di Tizio.
Il direttore del Dipartimento della salute della Donna e del Bambino della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Chiarelli, ha detto che «E’ molto importante il confronto tra i più qualificati ricercatori del settore su un tema di grandissima importanza attuale e di impegnativa proiezione verso il futuro qual è la protezione della salute dei nostri bambini.
L’inquinamento atmosferico colpisce i bambini in maniera maggiore per una serie di motivi. Il bambino, come sappiamo, è un essere in evoluzione e quindi l’inquinamento atmosferico influisce in maniera significativa: ad esempio sul sistema respiratorio perché gli inquinanti chiaramente inducono nel sistema respiratorio un danno persistente che i bambini porteranno avanti per tutta la vita. Ma le conseguenze sono anche altre: per esempio sugli organi endocrini ci sono i cosiddetti contaminanti endocrini che sono dappertutto. Sono nella plastica, nei ritardati di fiamma, nelle nelle tende e che possono portare in sé un danno sui bambini ».