Coronavirus e scuole Abruzzo: l’assessore Liris illustra i contenuti dell’Ordinanza

L’assessore Guido Quintino Liris al Tg8 anticipa i punti principali dell’Ordinanza della Regione Abruzzo dopo l’approvazione del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri con ulteriori misure di contenimento dell’epidemia Coronavirus , comprese quelle per il mondo della scuola. Scuole aperte e protocolli differenziati per la prevenzione. Riunioni nelle Prefetture con i sindaci, per uniformare le procedure.

Il ministro Lucia Azzolina ha spiegato che c’è la massima collaborazione fra tutte le autorità coinvolte e le forze sociali, nell’interesse della salute nazionale, e che viaggi di istruzione, didattica a distanza sono le principali misure adottate nelle scuole dove le attività sono sospese per l’emergenza sanitaria legate a Covid 19.

In particolare, per effetto del provvedimento, sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. È possibile esercitare il diritto di recesso come previsto dal codice del turismo. Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico. I dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Il Ministero dell’Istruzione è al lavoro, attraverso la propria task force, per supportare le scuole per la didattica a distanza. Si partirà dalle numerose buone pratiche già messe in campo dalle scuole. E si lavorerà anche con realtà pubbliche e private che collaborano da tempo con il dicastero e che metteranno a disposizione contenuti e supporti digitali.

L’assessore Liris parla al microfono di Marianna Gianforte, questa mattina aveva anticipato  i contenuti dell’Ordinanza della Regione Abruzzo che il presidente della giunta regionale ha firmato oggi, 26 febbraio, l’ordinanza con tutte le disposizioni che verranno seguite in Abruzzo nei prossimi giorni in relazione all’emergenza da coronavirus. Si tratta dell’ordinanza n. 1 del 26 febbraio 2020 (vedi allegati) “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID- 2919. Ordinanza ai sensi dell’art.32, c.3, della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica” :

Ecco gli allegati:

ORDINANZA COVID-19 n. 1 del 26-2-2020 (2)

Allegato n. 1

Allegato n. 2

Il Servizio del Tg8:

Il ministro Azzolina  spiega che “È stato firmato ieri sera il Decreto del”Stiamo lavorando rapidamente e con grande responsabilità. C’è la massima collaborazione fra tutte le autorità coinvolte e le forze sociali, nell’interesse della salute nazionale. Come Governo, in collaborazione con i vertici sanitari stiamo seguendo l’evolversi della situazione. La nostra task force è operativa da giorni. Come Ministero saremo al fianco delle scuole per ogni possibile chiarimento e supporto. Le istituzioni sono tutte in campo per i cittadini. Siamo impegnati per fare ciò che occorre. Non servono allarmismi e, soprattutto, non bisogna assolutamente credere alle notizie che girano senza fonte o che non sono verificate. Invito tutti a rifarsi esclusivamente alle fonti ufficiali che hanno tutto l’interesse a informare correttamente i cittadini”.

Secondo un sondaggio effettuato in queste ore da Skuola.net – su 5mila ragazzi che frequentano medie e superiori – ben 6 su 10, tra quelli che abitano proprio nelle zone a rischio, si dicono assolutamente d’accordo con le ordinanze che li stanno tenendo a casa

In un articolo pubblicato dall’agenzia Ansa si legge : ” Una decisione saggia, che vuole preservare la loro salute e che, proprio per questo, merita la massima collaborazione. Gli studenti applaudono la scelta di tenere le scuole chiuse nelle regioni d’Italia alle prese con l’emergenza Coronavirus. Sarà per questo che in tantissimi, rendendosi conto della bontà del provvedimento, anziché approfittare dei giorni di vacanza obbligatoria per svagarsi, si stanno attrezzando per limitare gli effetti negativi che la crisi sanitaria potrebbe avere sull’anno scolastico: il 60%, infatti, dice che dedicherà la maggior parte del tempo a studiare per restare al passo col programma. Anche le scuole, dal canto loro, gli stanno dando una mano: per 1 su 5 il proprio istituto ha già attivato formule d’insegnamento ‘a distanza’ (e molti altri sono in attesa di comunicazioni in tal senso).

Una ‘risposta’, quella data da ragazzi, forse figlia se non della paura almeno di una certa preoccupazione che si sta diffondendo anche tra i più giovani. Quasi tutti, sempre nelle regioni interessate dalle misure d’urgenza, stanno modificando le proprie abitudini di vita: il 57% si sta tenendo alla larga dai luoghi più affollati, il 22% sta addirittura evitando di uscire quando non è necessario, solo il 21% sta vivendo come se nulla fosse.

Ulteriori conferme arrivano da un altro 35% che, pur essendo favorevole alle chiusure, non pensa bastino ad arginare i rischi. Ma in tutto il Paese anche gli studenti stanno alzando il livello d’allerta: nelle aree al di fuori della ‘zona rossa’, circa 2 ragazzi su 3 vorrebbero che le scuole chiudessero su tutto il territorio, per precauzione. Perché il timore che l’emergenza possa espandersi in tutta Italia c’è: il 63% si sta preparando psicologicamente, il 26% è certo che avverrà, appena 1 su 10 non pensa che accadrà. Nel frattempo, pure loro stanno cambiando stile di vita: giornata scolastica a parte, il 55% sta evitando luoghi affollati, il 14% preferisce stare direttamente a casa, solo il 31% non si lascia suggestionare. Il sondaggio evidenzia anche che, a differenza della didattica ‘a distanza’, sulla promozione delle norme igieniche suggerite dagli organismi sanitari preposti gli istituti si stiano mostrando carenti: a detta degli studenti, solo a 1 su 2 la scuola mette regolarmente a disposizione saponi o sostanze igienizzanti. Questo in condizioni normali. Ma l’esplosione dell’emergenza coronavirus non è che abbia cambiato più di tanto le cose.

Prima che precipitasse la situazione in Italia, in media solo 1 ragazzo su 4 aveva ricevuto informazioni dettagliate in classe su come evitare il contagio; ad appena 1 su 20 l’istituto aveva anche fornito strumenti per proteggersi. Una situazione che, per quei ragazzi che continuano ad andare a scuola, non è migliorata neanche con il virus alle porte: nell’83% dei casi tutto è rimasto invariato, niente saponi né disinfettanti”.

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