Coronavirus Abruzzo: precariato scuole Teramo, nuovo appello della Cgil

Nuovo appello della Flc Cgil Teramo che chiede di risolvere l’emergenza precariato nelle scuole e garantire il rientro nelle aule in sicurezza per evitare contagi da covid 19.

In provincia di Teramo l’anno scolastico rischia di ripartire con 450 docenti precari e la Flc Cgil lancia un nuovo appello evidenziando anche il problema legato alla prevenzione dei contagi da coronavirus.

In un comunicato stampa il Sindacato afferma che “L’accordo sui concorsi raggiunto dal Governo a livello nazionale non risponde all’obiettivo di semplificare la procedura concorsuale e mettere la scuola nelle condizioni di ripartire il prossimo settembre.

Ci troveremo di fronte a un nuovo anno scolastico che comincia con oltre 200 mila cattedre scoperte in tutta Italia (oltre 450 in provincia di Teramo), avvicendamento di supplenti e difficoltà per famiglie e alunni.

Ci riserviamo un giudizio preciso solo dopo la lettura del testo che sarà approvato alla Camera entro il 7 giugno, ma da quanto apprendiamo, l’accordo raggiunto non snellisce la procedura, perché sostituisce il quiz con una prova scritta a risposte aperte, a cui poi seguiranno formazione e prova orale selettiva, con il risultato che i tempi di espletamento del concorso si allungheranno piuttosto che accorciarsi”.

La Flc Cgil ricorda che la procedura straordinaria è nata dall’esigenza di “riparare ad un torto che lo Stato ha commesso verso lavoratori precari che lavorano da anni nella scuola con contratti a termine, a dispetto delle norme europee che prevedono la stabilizzazione”.

Il Sindacato evidenzia che “Mai come in fasi come queste si vede la distanza che c’è tra le esigenze politiche di trovare una mediazione in maggioranza, e le necessità concrete e reali di una scuola che agli annosi problemi delle ripartenze di settembre ne aggiunge molti altri legati all’emergenza sanitaria.

Il Paese ha bisogno di un sistema scolastico che sia davvero in grado di recuperare il debito maturato nei confronti di studenti e famiglie in questi mesi di sospensione delle attività scolastiche. Senza tutti i docenti in cattedra a settembre, si parte davvero col piede sbagliato.

La chiusura prolungata delle scuole è una ferita per tutto il Paese. Nonostante il grande impegno di docenti e studenti, l’utilizzo costante e continuo della didattica a distanza si rivela una dimensione innaturale in cui si accentuano disuguaglianze e vengono meno le condizioni che fanno della scuola una comunità educante. Ed è questo il motivo per cui la scuola deve riaprire quanto prima.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams hanno unitariamente sottoscritto un manifesto che sintetizza le loro richieste e le loro proposte per la ripartenza della scuola in presenza, in sicurezza, a partire da quello che manca e da ciò che serve e si può fare subito.

Più che negli anni precedenti, si pone l’esigenza di assicurare un ordinato avvio dell’anno scolastico: ciò significa avere al 1° di settembre tutto il personale docente, Ata e dirigente pronto ad assumere servizio in modo certo e stabile. La precarietà del lavoro ha raggiunto nel tempo dimensioni troppo estese, che le difficoltà del momento rendono del tutto insostenibili”.

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