Coronavirus Abruzzo: nuoto, l’appello della società Hurricane

La società sportiva”Hurricane” lancia un appello perchè, nella fase 2 dell’emergenza coronavirus, si trovi una soluzione per atleti nazionali, soprattutto per i nuotatori, che non hanno a disposizione impianti per allenarsi.

Barbara Garofoli, presidente della società sportiva Hurricane che con i suoi atleti partecipa a campionato e manifestazioni, oltre che di nuoto, anche di atletica e triathlon, chiede aiuto alle istituzioni preposte, perchè in questa seconda fase dell’emergenza coronavirus, visto che tutte le attività stanno ripartendo, si consenta anche agli atleti di ricominciare ad allenarsi visto che impianti natatori sono ancora chiusi.

La presidente Garofoli spiega che  “Per il nuoto in particolare, come società, abbiamo dieci atleti di interesse nazionale (in Abruzzo ne sono una quarantina) che si allenano a secco a casa, perché gli impianti sono chiusi.

Per il Triathlon i nostri atleti possono fare corsa all’aperto e bici, ma non nuoto. Fermi anche i ragazzi dell’atletica sempre per il problema relativo all’impiantistica.

L’idea, anche in accordo con altre società, è quella di poter individuare un impianto per far riprendere gli allenamenti a questi 40 atleti di interesse nazionale, considerando che la stagione invernale è andata, e quella estiva sarebbe dovuta praticamente iniziare.

Alle Naiadi, nella piscina da 50 metri scoperta si potrebbe far riprendere l’attività. Tenere fermi per così tanto tempo i nostri ragazzi è un problema anche motivazionale perché se non hai un obiettivo o un risultato da raggiungere, anche trovare concentrazione e stimoli e più difficile. Oggi di fatto possono allenarsi solo gli atleti che hanno accesso negli impianti federali come quelli di Roma e Verona“.

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