Concessioni balneari, Padovano: «La proroga al 2025 non basta» 

In base a una Legge del 2022, i Comuni abruzzesi hanno prorogato le concessioni balneari in scadenza al 2024/2025. Per il presidente di Sib Confcommercio Riccardo Padovano si dovrà fare molto di più

Nel fare il punto della situazione sugli ultimi sviluppi della nota e annosa vicenda delle concessioni balneari Riccardo Padovano, presidente della Sib Confcommercio Abruzzo, ricorda che 19 comuni abruzzesi, tra i quali Pescara, hanno optato per la proroga a fine 2024 o al 2025 per prepararsi eventualmente alle gare previste dalla direttiva Bolkestein.

«In Abruzzo sono 700 le imprese balneari interessate, il futuro è incerto per queste imprese, per chi ci lavora e chi vi ha investito» evidenzia Padovano che chiama tutti all’unità e fa un appello alla politica rivolgendosi ai parlamentari e al Presidente del Consiglio affinché «venga fatta chiarezza, con un Decreto e una riforma rapida ed esplicativa. Altrimenti rischia di morire il turismo. Dobbiamo essere tutti uniti per incalzare chi ci Governa poiché queste proroghe a singhiozzo non danno un quadro chiaro e si naviga a vista. La lettera del Presidente della Repubblica riguarda la legge sulla concorrenza nr. 214 del 30 dicembre 2023. È  bene precisare che questa legge non contiene alcuna disposizione sulle concessioni balneari bensì quelle degli ambulanti ( art.11). Ed è altresì opportuno chiarire che le proroghe delle concessioni balneari decise dai comuni e dalle Autorità di sistema Portuale non avvengono sulla base di questa legge appena promulgata e neppure per le disposizioni contenute nella legge 14/2023 cd milleproroghe (promulgata con analoga lettera di accompagnamento del Presidente della Repubblica). La proroga delle concessioni balneari viene disposta dagli enti concedenti sulla base della legge nr. 118 del 5 agosto 2022 ( art. 3 comma 3) emanata dal Governo Draghi e promulgata, senza alcun rilievo, dal Presidente Mattarella. Legge che, del resto, non è stata oggetto di alcuna contestazione da parte della Commissione europea. In definitiva per taluno ogni pretesto è utile pur di attaccare i balneari persino calpestando la verità e la realta. Per il resto condividiamo l’appello del Presidente della Repubblica a un intervento legislativo che dia certezza agli operatori in conformità al diritto europeo. A tal proposito si sottolinea che il presupposto per la corretta applicazione della cd Bolkestein è costituito dell’accertamento della “scarsità della risorsa” come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea da ultimo con la sentenza del 20 aprile scorso. Accertamento che il Governo è impegnato ad effettuare».

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