Chieti: al via il Piano Freddo per le persone senza dimora

Il Comune di Chieti attiva ufficialmente il Piano Freddo, un intervento dedicato alle persone senza dimora e per fare fronte ai mesi più rigidi dell’anno

Il progetto garantisce posti letto, servizi essenziali e un accompagnamento sociale mirato, con l’obiettivo di offrire non solo protezione temporanea, ma anche reali percorsi di reinserimento e autonomia. Il progetto viene realizzato in collaborazione con la cooperativa Amare Sempre Amare tutti, coordinata da Luca Fortunato, attiva nella gestione dell’accoglienza e nel supporto quotidiano agli ospiti.

L’assessore alle Politiche sociali, Alberta Giannini , spiega in una nota: “Il Piano Freddo non è un semplice riparo, ma una possibilità. L’accoglienza è solo il primo passo: quello che fa la differenza è accompagnare le persone verso un futuro possibile, verso una vita autonoma. Lo scorso anno il servizio ha accolto circa 15 persone, molte delle quali hanno raggiunto traguardi significativi anche in termini di lavoro oltre che di alloggio. Emblematica la storia di uno degli ospiti dell’edizione precedente che, grazie al percorso attivato, ha ottenuto un alloggio comunale, risultando secondo nella graduatoria dell’emergenza abitativa ed è oggi impegnato in attività di collaborazione con la Pinacoteca Barbella. Quest’anno rafforziamo il modello: più giorni di apertura, più servizi, più integrazione con la rete sociale della città”

Il Piano Freddo 2025/2026 sarà attivo dal 10 dicembre al 30 marzo. In città saranno operativi cinque posti letto per uomini e uno da due posti letto per donne, con riscaldamento garantito, lavanderia, elettricità, assistenza con operatori dedicati e un servizio telefonico attivo h24 per segnalazioni di emergenza.

Luca Fortunato conclude: “Accogliamo chi vive in strada, chi dorme in garage o in luoghi di fortuna, offrendo non solo un tetto caldo ma tre mesi di sicurezza e dignità . Riceviamo segnalazioni tramite un numero attivo 24 ore su 24 e mettiamo a disposizione alloggi attrezzati con tutti i servizi: accoglienza residenziale anche diurna, tre pasti caldi, supporto costante. Le persone vengono prese in carico dai servizi comunali e accompagnate passo dopo passo verso una sistemazione autonoma. Questo intervento salva vite e ricostruisce possibilità. Il freddo può essere letale, al caldo non solo si salvano vite, ma delle esistenze riescono a rinascere come è già accaduto”.