Il 21 e il 23 novembre, al teatro Marrucino di Chieti, andrà in scena l’opera lirica “Don Giovanni” di Mozart. Questa mattina spettacolo per le scuole e oggi pomeriggio guida all’ascolto curata dal professore Giorgio Pagannone
Il “Don Giovanni” è considerato uno dei massimi capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart ed è uno dei perfetti modelli di teatro lirico.
Il direttore artistico del Marrucino, il maestro Giuliano Mazzoccante, spiega: «Si tratta della terza opera che portiamo in scena nell’ambito della stagione lirica 2025 ed è una installazione imponente ed innovativa».
Il dramma giocoso in due atti, con libretto di Lorenzo da Ponte e musica di Mozart, infatti, è stato realizzato dal Marrucino in co-produzione Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Fondazione Teatri di Novara, Opera-Teatre Metz Metropole, Nouvel Opera Fribourg.
A vestire i panni di Don Giovanni è Florin Estefan, quelli del Commendatore è Andrea Tabili, di Donna Anna Maria Tomassi, di Don Ottavio è David Ferri Durà, di Donna Elvira è Roberta Salvati, di Leporello è Gaetano Merone, di Zerlina è Licia Piermatteo, di Masetto è Luca Bruno.
L’Orchestra dell’ Istituzione Sinfonica Abruzzese e il coro del Teatro Marrucino sono diretti dal maestro concertatore e direttore Marco Moresco. La regia è di Paul Emile Fourny, l’assistente alla regia è Noah Vannei, il maestro del coro è Christian Starinieri, le scene sono curate da Benito Leonori, i costumi da Giovanna Fiorentini. Light designer Patrick Meeus e video designer Mario Spinaci.
Ad illustrare l’opera Giorgio Pagannone, professore associato dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara dove tiene i corsi di Storia della musica moderna e contemporanea, con interventi musicali del soprano Licia Piermatteo, del baritono Luca Bruno, e del pianista Marco Moresco.
Il professore Pagannone spiega che «Il Don Giovanni è il secondo dei tre drammi giocosi che il compositore scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte, il quale attinse a numerose fonti letterarie dell’epoca. L’opera segue “Le nozze di Figaro” (K 492) e precede “Così fan tutte”(K 588), e venne composta a Vienna e a Praga tra il marzo e l’ottobre del 1787, quando Mozart aveva 31 anni.
Fu commissionata a Mozart in seguito al notevole riscontro avuto da “Le nozze di Figaro” e da un altro lavoro teatrale, il “Don Giovanni” ossia “Il convitato di pietra” di Giuseppe Gazzaniga che ebbe una grande affermazione a Venezia all’inizio del 1787.
Il “Don Giovanni” mozartiano non andò in scena in prima rappresentazione a Vienna come l’opera precedente, bensì a Praga nel Teatro degli Stati dove il musicista ottenne il suo più grande successo sulla scena lirica.
Mozart e Da Ponte intesero realizzare un dramma giocoso e in tal senso venne scritto il libretto, ma in realtà tutta la composizione è pervasa da una drammaticità che si rispecchia essenzialmente nella musica ricca di intensa emotività, tanto che spesso il Don Giovanni viene considerata opera drammatica».