Cgia: in Abruzzo oltre 64 mila lavoratori in pensione entro il 2029

Saranno 64.400 i lavoratori abruzzesi che entro il 2029 lasceranno uffici e fabbriche per andare in pensione. A rivelarlo sono i dati diffusi oggi dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

In Italia, invece, si stima che ad andare in pensione saranno poco più di 3 milioni di lavoratori (circa il 12,5% del totale nazionale). Nel giro di pochi anni, insomma, assisteremo a una vera e propria “fuga” da scrivanie e catene di montaggio.

Un “esodo” mai visto fino a ora, con milioni di persone che passeranno dal mondo del lavoro all’inattività in pochissimo tempo con conseguenze sociali, economiche ed occupazionali di portata storica per il nostro Paese.

Di questi 3 milioni di addetti che entro i prossimi 5 anni lasceranno il posto di lavoro, quasi 2.205.000 (il 72,5 per cento del totale da sostituire) sono occupati nei servizi. Altri 725.900 nell’industria (23,8 per cento) a cui vanno sommati 111.200 (3,6 per cento) occupati nell’agricoltura.

In altre parole, a livello nazionale oltre 7 sostituzioni su 10 interesseranno il settore di servizi, con uscite particolarmente importanti nel commercio (379.600 unità), nella sanità pubblica/privata (360.800) e nella Pubblica Amministrazione (331.700).

Nell’industria, infine, spicca il numero di rimpiazzi a cui dovrà essere sottoposto il comparto delle costruzioni (179.300).

Tornando ai dati abruzzesi, del totale, 31.400 (il 48,8%) sono dipendenti privati. L’Abruzzo, inoltre, è al quarto posto nella classifica delle regioni con l’indice di anzianità più alto dei dipendenti privati, preceduto solo da Basilicata, Sardegna e Molise.