Centrale operativa unica del 118 Pescara-Chieti: ecco cosa cambia

La centrale unica del 118 Chieti-Pescara è diventata realtà con il trasferimento di tre addetti della Asl 2 nei locali che si trovano accanto all’aeroporto d’Abruzzo. Nuovi sistemi digitali e maggiore tempestività. In azione anche un tecnico esperto nel soccorso in montagna

La fusione è ormai una realtà e da ieri 13 settembre gli addetti della centrale operativa del 118 Chieti-Pescara lavorano fianco a fianco nella sede messa a disposizione dalla società Saga e che si trova, in territorio di Pescara, tra l’aeroporto d’Abruzzo e l’aeroporto militare.

Si concretizza così il progetto di riunire le due centrali dell’area metropolitana, coprendo un bacino di utenza di 750mila persone. A coordinare le attività sono i responsabili del 118 di Chieti  Adamo Mancinelli e quello di Pescara Vincenzino Lupi. Il piano per l’accorpamento è partito quattro anni fa con la firma del protocollo d’intesa tra Regione, Saga e le Asl di Lanciano Vasto Chieti e di Pescara.

Dalla prossima settimana partirà il corso per utilizzare i nuovi sistemi digitali conferma al Tg8 il dottore Mancinelli spiegando che ora anche, per quanto concerne l’elisoccorso, saranno gli operatori di entrambe le Asl a coordinarne gli interventi. Una novità riguarda l’arrivo nella sala operativa di un tecnico esperto nel soccorso in montagna visto l’incremento di incidenti registrati in alta quota negli ultimi mesi in Abruzzo.

Il dottor Mancinelli spiega che «Questo passo rappresenta un miglioramento di tutto il servizio, sia nella gestione che nella rapidità degli eventi che si presentano, con l’invio delle ambulanze. Da Chieti tre operatori, due del 118 e uno della centrale operativa dei trasporti, lavorano insieme agli operatori pescaresi. Questo garantirà di assicurare un confronto costante per permettere di fare la valutazione migliore in ogni occasione.

Un salto di qualità riguarderà in particolare i codici rossi: per i tempo dipendenti, ossia per i pazienti più gravi colpiti ad esempio da infarti, ictus o alle prese con un politrauma, dovrebbe esserci un coordinamento maggiore, indirizzandoli negli ospedali più vicini e adeguati a prescindere dalla Asl di competenza per il territorio in cui viene effettuato l’intervento. Si va verso il miglioramento del processo di centralizzazione del servizio chiamata e il prossimo passaggio sarà un corso a cui dovranno sottoporsi gli operatori per imparare la nuova piattaforma che renderà le attività più digitali, migliorando di conseguenza il loro lavoro. Inizieremo il 19 settembre e l’uso di questo nuovo software sarà un’ulteriore importante fase».

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Gigliola Edmondo: