Caso di meningite a Pescara: la profilassi continua

Proseguono presso l’ospedale civile di Pescara i controlli da profilassi, coordinati dall’Unità di Crisi della Asl a seguito del caso di meningite dei giorni scorsi.

Sono oltre cento le persone che hanno effettuato le visite direttamente in ospedale, o attraverso le guardie mediche, mentre i risultati circa la sotto tipizzazione del ceppo killer che ha causato la morte del povero Andrea Montebello non arriveranno prima dell’inizio della prossima settimana. I prelievi sono già stati inviati all’Istituto Meier di Firenze e all’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Una volta acquisiti gli esiti, comunicano dalla Asl, sarà indetta un’apposita conferenza stampa per fare il punto della situazione e trarre un conclusivo bilancio. Ad oggi, comunque, assicurano sempre dall’Unità di crisi, non si segnalano altri casi sospetti a conferma del fatto che si sia trattato di un episodio, per quanto tragico, ma isolato. Sul fronte della prevenzione, pur ribadendo che i luoghi maggiormente frequentati dalla vittima, in particolare una discoteca a Pescara, non sono in alcun modo coinvolti, sono in corso attività di sanificazione e a tal proposito stamattina siamo tornati alla discoteca “Qube” di Via dei Peligni, circolo del quale Andrea era socio, per verificare a che punto sono le opere prescritte da Asl e dai carabinieri del Nas. I tecnici della Asl, al termine del sopralluogo, hanno concesso l’autorizzazione alla regolare apertura prevista per stasera con massima soddisfazione da parte dei titolari che in questi giorni sono finiti, loro malgrado, nel tritacarne mediatico dovendo fronteggiare anche false indiscrezioni su presunte ordinanze di chiusura mai emanate.