Carichieti: inchiesta per truffa

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Carichieti: inchiesta per truffa. L’ex management della Banca è accusato oltre che del crac dell’istituto di credito anche di truffa.

Carichieti: inchiesta per truffa. Le obbligazioni subordinate hanno seminato diverse vittime.Una coppia di San Giovanni Teatino che aveva perso la figlia in un incidente stradale aveva investito i soldi del risarcimento dei danni proprio in obbligazioni della Carichieti. Con in fallimento dell’Istituto di credito hanno perso tutto e quindi hanno presentato denuncia alla magistratura. Ora l’ex management della Banca deve rispondere anche dell’accusa di truffa. I centomila euro dell’assicurazione per la morte della ragazza si aggiungono ad altre somme perse dai risparmiatori che per difendere i propri diritti si sono rivolti al Codacons. Sono dieci le denunce presentate alla Procura della Repubblica di Chieti. Sono storie drammatiche raccontate con le lacrime agli occhi dai malcapitati. Vicende tra le quali quella dei genitori della ragazza morta spicca perchè al danno della perdita della persona cara si è aggiunta anche la beffa  del risarcimento avuto per la morte di una figlia andato letteralmente in fumo. Altra storia paradossale è quella di un artigiano di Chieti che aveva investito 170 mila euro in obbligazioni subordinate e quando qualcuno lo aveva messo in guardia sul pericolo default della banca si era precipitato a ritirare il suo tesoretto ma era stato dissuaso dall’impiegata che lo aveva rassicurato dicendo che la banca era solida e che lei stessa aveva acquistato quelle obbligazioni. Per chi non avesse già provveduto il Codacons è impegnato nella difesa dei risparmiatori truffati. Per informazioni [email protected] oppure 085- 4547098.Adusbef e Federconsumatori bocciano i collegi arbitrali che dovranno decidere in merito ai ricorsi ai ricorsi dei risparmiatori.Anche Confartigianato Imprese, dopo aver lanciato una class action,  per tutelare gli oltre 500 risparmiatori coinvolti nel caso per un ammontare totale di 25 milioni di euro , ricorre al Tar e critica il provvedimento del Governo riguardante i risarcimento anche se in quota parte, di quei risparmiatori rimasti in condizioni di indigenza.

Il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini , a margine di un incontro sui 150 anni dell’Istituto ” Ferdinando Galiani ” di Chietiha commentato le suddette vicende dicendo che l’effettività del principio della legalità , la diffusione della cultura della legalità anche nell’economia costituisce un fattore primario , una leva importantissima per la crescita del paese e per l’equità sociale. Legalità quale mezzo per tendere verso la giustizia; legalità per ripristinare condizioni di giustizia sociale”.

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