Capestrano: comitato si mobilita per riaprire Chiesa Santa Maria della Pace

Capestrano: il Comitato cittadino per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria della Pace si mobilità affinché il luogo sacro venga riconsegnato ai fedeli dopo la chiusura dal terremoto del 2009

Sono passati 16 lunghi anni dal sisma 2009, da quando la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace. Il comitato cittadino che si è costituito ad hoc torna a farsi sentire: “È una grande vergogna negare alla comunità di Capestrano, prevalentemente composta da anziani, la sacrosanta possibilità di ritrovarsi nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace ubicata nella piazza centrale del paese, unico luogo di incontro e preghiera per i tanti fedeli di Capestrano”, si legge in una nota.

Da allora tutte le funzioni religiose si celebrano nella chiesa del convento di San Giovanni da Capestrano che peraltro dista oltre un chilometro dalla piazza principale.

“Tutto ciò – prosegue la nota del comitato – oltre a essere vergognoso, è anche oltraggioso nei confronti del popolo italiano, poiché sono già stati stanziati più di 4 milioni di euro di fondi pubblici con progetti redatti e approvati e con una normativa chiara sulle procedure da seguire. Lo stallo si è determinato perché le stazioni appaltanti per i due finanziamenti, sisma 2009 e 2016, sono rispettivamente il Segretariato regionale del Ministero della cultura e la Curia di Valva e Sulmona che tra l’altro ha il finanziamento maggiore. Trascorsi ormai sette mesi dall’ultimo annuncio dell’imminente inizio delle attività, cosa mai avvenuta, pochi giorni fa un folto numero di cittadini ha tenuto un incontro con l’onorevole Giovanni Legnini, già commissario alla ricostruzione per il cratere 2016 e a cui si deve il secondo stanziamento di circa 2 milioni e mezzo di euro che vede come destinatario il soggetto proprietario dell’immobile, la Curia di Sulmona.

L’onorevole Legnini ha ricostruito in modo puntuale l’intero iter dell’intricata vicenda della ricostruzione della chiesa a partire dal sisma 2009 a oggi, con puntuali riferimenti normativi e relativi atti adottati. Adesso, – prosegue il comunicato del comitato – l’unica strada percorribile è individuare un’unica stazione appaltante che garantisca procedure snelle e veloci, vale a dire la Curia di Sulmona. È stato quindi deciso di costituire un Comitato locale che si adopererà per avviare tutte le azioni necessarie a sbloccare un quadro fortemente condizionato da interessi corporativi e non solo. Il Comitato si riunirà nei prossimi giorni per definire in modo collegiale le azioni sia politiche che giuridiche che si andranno a intraprendere, compresa la presentazione di una interrogazione parlamentare diretta al ministro alla cultura, Alessandro Giuli. Se sarà necessario utilizzeremo, – proseguono – non volendo arretrare di un passo, anche strumenti estremi di protesta popolare, cosa che, è nostra ferma convinzione, andava fatta per tempo dai rappresentanti delle istituzioni locali”.