Campagna in Abruzzo contro osteoporosi e fratture da fragilità ossea

Presentata a Pescara la campagna di sensibilizzazione e di screening su osteoporosi e fratture da fragilità “Il Piatto Forte in Abruzzo e Molise”.

“Se non trattata, l’osteoporosi rende le tue ossa fragili come la porcellana”: è il claim de ‘Il Piatto Forte” la campagna di sensibilizzazione e di screening che approderà dal 24 al 29 giugno anche in Abruzzo e Molise, promossa dalla Fondazione Italia Ricerca sulla Malattie dell’Osso in partnership con Amgen, Echolight e Senior Italia – FederAnziani, con il patrocinio delle Regioni Abruzzo e Molise e della Società Italiana Medicina Generale.

Sono previsti eventi di uno-due giorni nelle piazze delle principali città abruzzesi e molisane, dove saranno collocati un gazebo e un camper che coinvolgeranno la popolazione in diverse attività: informazione e prevenzione, grazie alla presenza di medici specialisti e nutrizionisti che risponderanno alle domande dei cittadini e alla distribuzione di materiale educazionale; screening, mediante la compilazione di un questionario e con la valutazione gratuita del rischio di frattura attraverso la misurazione della densità minerale ossea da parte di personale specializzato. A bordo del camper sarà utilizzato l’innovativo dispositivo EchoS , sviluppato da Echolight, azienda di Lecce fondata da Sergio Casciaro, il primo sistema per la diagnosi precoce dell’osteoporosi attraverso un semplice esame ecografico, rapido e accurato e senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti .

Si stima che in Abruzzo-Molise 200.000 donne over 60 siano a rischio di fratture da fragilità, conseguenza di osteoporosi non trattata. In Abruzzo nel 2018 sono stati 1541 i ricoveri per osteoporosi con una media di 13 giorni per ciascuna degenza in ospedale. Il Ministero della Salute annuncia un tavolo tecnico a livello nazionale per individuare una PDTA mentre le due regioni avviano un gemellaggio.

L’iniziativa è stata presentata a Pescara, nel corso della conferenza moderata dal collega Paolo Castignani, dal direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale Abruzzo Alfonso Mascitelli, in rappresentanza dell’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, dal direttore del Distretto Sanitario di Termoli e dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise Giovanni Giorgetta, dal presidente della FIRMO e direttore SOD Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo, AOU Careggi, Firenze e professore ordinario di Endocrinologia dell’Università di Firenze Maria Luisa Brandi, dal professore ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi ‘G. D’Annunzio’ di Chieti-Pescara Francesco Cipollone, dal presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, presente insieme al vice presidente vicario Miriam Severini, e dal direttore Medico Amgen Italia Maria Luce Vegna.

Le fratture da fragilità e il rischio di eventuali ri-fratture possono essere evitate con un’adeguata prevenzione e, se serve, un trattamento farmacologico tempestivo.L’incidenza di fratture da fragilità ossea aumenta con l’avanzare dell’età: nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni. In Italia l’osteoporosi colpisce circa 5 milioni di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Nel nostro Paese, infatti, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini over 60 anni è affetto da questa malattia e i numeri sono in continua crescita. Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali.

La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

La professoressa Maria Luisa Brandi, presidente FIRMO e direttore SOD di Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze ha spiegato : “Il nostro obiettivo è raggiungere il maggior numero di persone e concentrare la campagna sul territorio permette di essere più capillari l’obiettivo è ancora una volta quello di portare nelle piazze italiane la migliore informazione possibile per educare la popolazione ad avere maggiore sensibilità e consapevolezza rispetto all’osteoporosi e alle fratture da fragilità ossea, che sono la diretta conseguenza di questa patologia. Attraverso il contatto diretto con le persone vogliamo trasmettere tutte le informazioni che possono aiutarle a mantenere sano lo scheletro.

La prevenzione è fondamentale per avere ossa sane e questo obiettivo si raggiunge adottando un corretto stile di vita, una regolare attività fisica e monitorando la salute dello scheletro con uno screening idoneo. Oggi esistono anche anticorpi monoclonali, come denosumab, che sono efficaci, si possono utilizzare in sequenza alle terapie precedenti, sono facili da somministrare, sottocute due volte all’anno.

L’osteoporosi in Italia colpisce 4 milioni di persone con età superiore a 50 anni, di cui 3,2 milioni sono donne e 800 mila uomini. Una prima frattura è associata a un rischio quintuplicato di fratture successive o ri-fratture”.

Il professore Francesco Cipollone, Professore ordinario di Medicina Interna, Università degli Studi ‘G. D’Annunzio’ di Chieti ha ricordato che “Le fratture ossee da fragilità hanno un forte impatto sia fisico che emotivo sui pazienti.

A un anno da una frattura di femore, il 40% dei pazienti non è ancora in grado di camminare e l’80% presenta importanti limitazioni nello svolgimento di comuni attività quotidiane, come ad esempio guidare l’automobile. Con l’aumentare dell’età, aumenta la percentuale di pazienti che entro un anno da una frattura femorale necessita di un regime assistenziale a lungo termine (fino al 35.3% degli anziani di età superiore ai 90 anni) o devono affidarsi all’assistenza di familiari e conoscenti per una persistente compromissione della mobilità.

L’osteoporosi e le fratture da fragilità, la conseguenza più grave di questa patologia, rappresentano un’emergenza di sanità pubblica in tutti i Paesi ad economia avanzata. Per questo motivo AMGEN, da sempre molto attenta alle priorità di salute, ha deciso di scendere in campo a fianco della FIRMO. Nelle due precedenti edizioni del 2017 e 2018, la campagna Il Piatto Forte ha toccato 13 capoluoghi di diverse regioni italiane, coinvolgendo nelle attività di screening più di 2.000 cittadini”.

La dottoressa Maria Luce Vegna, Direttore Medico Amgen Italia evidenzia che “Tra tutti i cittadini coinvolti nelle attività di screening della campagna Il Piatto Forte, più del 30% è stato individuato a rischio fratture da fragilità. Le conseguenze sono rilevanti, sia sulla qualità di vita delle persone, che sui costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale: secondo l’ultimo report dell’International Osteoporosis Foundation (IOF) i costi sanitari generati dalle fratture da fragilità superano i 9 miliardi di euro, con una proiezione di crescita del 26% nei prossimi dieci anni2. Ecco perché c’è bisogno di continuare a sensibilizzare la popolazione. Nata dalla partnership con FIRMO e con il patrocinio delle Regioni nella quali approda, Il Piatto Forte è una campagna educazionale che vuole creare consapevolezza sui rischi legati alla fragilità delle ossa, promuovere la prevenzione e informare sul corretto stile di vita.

La prevenzione dell’osteoporosi serve a preservare la resistenza dell’osso. Agli interventi sull’alimentazione e sull’attività fisica possono essere associati trattamenti farmacologici. Oggi sono disponibili farmaci anti-riassorbitivi, che rallentano il riassorbimento osseo, e farmaci anabolici che aumentano la formazione dell’osso”.

Il Servizio del Tg8:

https://www.youtube.com/watch?v=ziz9G_ufq10

COS’E’ L’OSTEOPOROSI:

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento. Questa situazione porta, conseguentemente, ad un aumentato rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, polso, omero, caviglia) per traumi anche minimi.

Lo scheletro si sviluppa rapidamente durante l’infanzia, la pubertà e l’adolescenza, raggiungendo le sue dimensioni e densità minerale massimali intorno ai 25 anni di età. E’ quindi evidente che una crescita ossea non ottimale nelle prime fasi della vita è importante quanto la perdita di massa ossea in età adulta e la prevenzione primaria dell’osteoporosi deve riguardare l’infanzia, l’adolescenza e la prima giovinezza, quando viene costruito il tessuto osseo e raggiunto il picco di massa ossea.

Le caratteristiche genetiche individuali sono importanti, ma lo sono altrettanto i fattori modificabili ambientali, coinvolti nello sviluppo e nel mantenimento della massa ossea.

Per proteggere la salute dell’osso è necessario mantenere un’alimentazione equilibrata e corretta e uno stile di vita sano.

Per “costruire l’osso” in età pediatrica è molto importante l’assunzione di calcio e vitamina D, ma quantità adeguate di calcio con la dieta sono necessarie anche successivamente, per minimizzare la perdita della massa ossea, in entrambi i sessi.

Ecco cosa fare per mantenere le ossa in salute:

  • Mantieni uno stile di vita attivo
  • Segui una dieta varia ed equilibrata per prevenire sovrappeso e obesità
  • Assumi adeguate quantità di calcio e vitamina D
  • Diminuisci il consumo di sale (che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina)
  • Evita il fumo e l’abuso di alcol, sovrappeso o obesità.

Il servizio del Tg8

Gigliola Edmondo: