Bucchianico: Forte benedice la nuova tomba del venerabile Nicola D’Onofrio

Il 25 novembre a Bucchianico l’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto Bruno Forte presiederà una messa solenne, alle ore 18, e poi benedirà la nuova tomba del venerabile Nicola D’Onofrio.

I resti mortali del venerabile Nicola D’Onofrio, nato a Villamagna il 24 marzo del 1943 e morto a Roma il 12 giugno del 1964, a conclusione della ricognizione canonica che fa parte del processo di beatificazione seguito dalla postulazione generale dell’Ordine dei Camilliani, saranno custodite nei pressi della cripta del santuario di San Camillo de Lellis.

Monsignor  Forte presiederà la messa nella chiesa parrocchiale e poi benedirà la nuova tomba del venerabile. La ricognizione canonica è iniziata lo scorso primo ottobre ed ha portato anche alla ristrutturazione dell’area, che si trova a pochi metri dalla cripta del Santuario di San Camillo, dove dal 1979 riposano le spoglie del giovane camilliano abruzzese.

Il rettore del santuario e parroco di Bucchianico, padre Germano Santone, ricorda che “Il luogo così continua ad essere meta di pellegrinaggio per molti giovani che sempre di più vedono in lui un esempio e una guida. Tutta la comunità del paese di San Camillo del Lellis è molto affezionata alla figura di Nicola D’Onofrio che aveva avvertito la vocazione fin da giovanissimo, quando aveva 7 anni, e che aveva seguito questa vocazione nonostante la contrarietà della famiglia. E’ morto nel 1964,  a soli 21 anni,  poco tempo dopo essere riuscito a coronare il suo sogno:diventare un camilliano”.

Di Nicola D’Onofrio, Nicolino come lo chiamano tutti, resta impresso il sorriso negli occhi e nel cuore di chi lo guarda, per la serenità che trasmette. Un sorriso raggiante che trasmette serenità e che può diventare guida per i giovani e di chi pensa alla santità come a qualcosa di irraggiungibile. Lui ha vissuto pienamente la sua vita, ha dato alla sua vita, seppur breve, una intensità che gli ha permesso di raggiungere il cuore di Dio che trasforma la vita di chi lo incontra. L’Abruzzo, a seguito dei diversi miracoli che il venerabile Nicolino ha compiuto, attende la sua beatificazione e poi la canonizzazione come è già accaduto per altri santi abruzzesi: San Giovanni da Capestrano, San Camillo de Lellis e Santo Nunzio Sulprizio.

Giovanni da Capestrano è nato nella località della provincia dell’Aquila il 24 giugno 1386 e morto a Ilok il 23 ottobre del 1456. Ha scelto la povertà e l’Ordine dei Frati Minori Osservanti ed è stato proclamato santo dalla Chiesa cattolica nel 1690.

San Camillo de Lellis, nato a Bucchianico il 25 maggio del 1550 e morto a Roma il 14 luglio del 1614, fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi che nel 1746 è stato proclamato santo da papa Benedetto XIV e, insieme con san Giovanni di Dio, patrono universale dei malati, degli infermieri e degli ospedali.

Nunzio Sulprizio, nato a Pescosansonesco il 13 aprile del 1817 da un’umile famiglia, nel 1817 rimasto orfano, fu allevato dalla nonna, poi da uno zio che, nonostante la gracile costituzione del nipote, lo avviò al duro mestiere di fabbro ferraio. E’ morto a Napoli il 5 maggio del  1836 a soli 19 anni. Già alla sua morte lo consideravano santo e, ancora prima che la Chiesa nel 1963 lo dichiarasse venerabile, Pescosansonesco aveva eretto un santuario presso la fonte miracolosa di Riparossa per conservarvi le reliquie.  E’ stato proclamato santo da papa Francesco il 14 ottobre del 2018 ed è considerato il protettore dei giovani, degli invalidi e delle vittime del lavoro.