Bretella via del Circuito Pescara, PD: “Lavori fermi per colpa della Giunta Masci”

Per il gruppo consigliare del Pd al Comune di Pescara e per il consigliere regionale Antonio Blasioli l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Carlo Masci ha ha responsabilità politica e contabile per la mancata realizzazione della bretella di via del Circuito.

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi, questa mattina davanti al municipio, il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale Piero Giampietro e il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli hanno ripercorso la storia della nascita del progetto.

Ecco il report presentato:

“Il raddoppio  di via Del Circuito ha una storia tormentata che è giusto svelare evitando di nascondersi dietro presunti errori tecnici. La bretella che si ricollegherà con una rotatoria all’altezza di via Pian Delle Mele con il tratto di strada esistente sul lungofiume è un’opera intelligente. Se ci fossero spazi per una doppia corsia di marcia oggi parleremmo di una svolta epocale contro le polveri sottili e il traffico della zona ospedale e in particolare di via del Circuito, che è la strada più inquinata di Pescara, ma già con un senso unico sarà di una utilità estrema.

Purtroppo capita che a pensarla sia stato il centro sinistra, che l’ha finanziata e progettata o forse per un esproprio non opposto, che riguarda alcuni proprietari, fatto sta che ora che siamo alla gara abbiamo assistito a vari tentativi di fermare quest’opera. L’ultimo dei quali ora si addebita all’Assessore Mascia e al consigliere Pastore che affermano a tutta pagina che il progetto è sbagliato e bisogna ripartire da zero.

Ci può stare che un’Amministrazione che subentra ad un’altra non condivida un’opera. Sceglie, si assume la responsabilità politica, con la giusta opposizione, purchè lo faccia alla luce del sole ma così non è in questa vicenda.

Voglio ricordare alcuni passaggi di questa vicenda perchè siano chiari a tutti:

  • Prima abbiamo assistito a tentativi di non riconfermare l’opera all’interno del primo aggiornamento del Piano triennale e di fermare la gara (ad oggi non definitiva stando agli atti pubblicati sul sito del Comune nonostante siano trascorsi dei mesi);
  • Poi a più sollecitazioni del parere alla Soprintendenza, sollecitazioni richieste quando il termine di legge perché esso fosse espresso era già scaduto;
  • Poi ad un esposto su chi ha progettato (ricorderete la diatriba: se fosse competenza di ingegneri o architetti);
  • Poi ad un parere che la Soprintendenza (naturalmente estranea) che ha emesso un parere negativo, senza considerare l’assenso che aveva già prestato al Piano regolatore e al Piano traffico (che per quella zona prevedevano strada e parcheggio di scambio)
  • E per ultimo assistiamo ad una dichiarazione di un assessore che stravolge il senso che, giustamente invece la Soprintendenza, ha dato al parere del 24 novembre 2020.
  • E intanto per un progetto esecutivo approvato con determina n. 265 del 24 dicembre 2019 la gara, aggiudicata già dal 1 luglio 2020, non si ha ancora l’aggiudicazione definitiva.

Ma torniamo sulle dichiarazioni “precise” dell’Assessore Mascia. Se non ci fossero stati questi precedenti, la dichiarazione dell’assessore Mascia potrebbe essere annoverata tra quelle della contrapposizione politica. Non condivisibile ma comprensibile.  Viceversa oggi sosteniamo che artatamente si stia cercando di fare altro. E lo voglio spiegare.

La nota della Soprintendenza infatti approva il progetto dal punto di vista paesaggistico e archeologico con delle prescrizioni minime e condivisibili, ma parliamo veramente di opere minime.

Ecco il punto centrale del parere della Soprintendenza di novembre, che Mascia utilizzo per affermare che bisogna ripartire da zero.

La Soprintendenza dice chiaramente:

<<considerato che il piano particellare di esproprio, allegato alla presente istanza, si limita alla sola area di sedime della nuova strada pubblica e che, pertanto, non è possibile alcun intervento migliorativo delle condizioni al contorno della nuova opera, il Comune di Pescara dovrà progettare e presentare un intervento di ricostruzione paesaggistico/ambientale, prima della realizzazione delle opere in oggetto, che riguardi, non solo la parte a sud-est della nuova strada individuata dal PRG come zona F1 – Verde pubblico parco pubblico, ma anche una fascia rilevante a nord-ovest in zona di PRG F8 – Parcheggio di scambio, ma attualmente ad uso di orti urbani, per realizzare un’adeguata schermatura, costituita da essenze arboree tipiche della flora fluviale e percorsi naturalistici pedonali di accesso al fiume, riconnettendosi all’attuale via Valle Roveto dall’altro lato del ponte (che dovrebbe essere comunque oggetto di un attento recupero paesaggistico);>>

In sintesi, per realizzare questa arteria, il Comune ha eseguito un esproprio. L’esproprio si limita alle particelle limitate alla realizzazione della nuova strada. Questo la Soprintendenza lo sa e lo dice chiaramente. Il Progetto che si chiede quindi, è un progetto di un’area più vasta ma non la sua realizzazione in concomitanza con la nuova strada, che richiederebbe peraltro un nuovo esproprio. Ma questo la Soprintendenza lo dice chiaramente! Articola un parere come auspicio nell’ottica di un disegno complessivo e successivo, pure condivisibile. Chiede una progettazione futura, non la esecuzione delle opere che non potrebbe esserci mancando la titolarità dei suoli.

Ma l’Assessore Mascia prende a pretesto questo passaggio, lo stravolge e lo utilizza per giustificare lo stop ai lavori e si legge dalla sua dichiarazione, per rifare un nuovo progetto. L’ennesimo tentativo di fermare quest’opera che

  • Esporrebbe contabilmente l’ente;
  • Allontanerebbe la soluzione migliorativa per l’intero quartiere ospedale in tema di polveri sottili e traffico.

Ma c’è di più.

Nel mentre l’Assessore Mascia articola questo pensiero, è in discussione il nuovo Piano Triennale dei lavori pubblici, che se fosse vero quanto dice l’assessore, dovrebbe prevedere questo nuovo progetto. Ma dalla discussione, che è in corso di svolgimento, questo manca del tutto. A testimonianza della mancanza di volontà di portare avanti il progetto se fosse vera la ricostruzione dell’assessore Mascia, e dell’errore di presupposto, secondo la nostra ricostruzione!!

Cos’altro chiede ancora la Soprintendenza? Opere minime, condivisibili e a cui il Comune si attiene solitamente in ogni lavoro che svolge di questa portata.

 

  1. Dovrà essere allargata l’aiuola del pino vicino la rotatoria;
  2. Il muretto della rotatoria dovrà essere rivestito e occorrerà un’aiuola al suo interno;
  3. Bisogna allargare l’aiula per dare un maggior respiro alle radici dei pini.
  4. Bisognerà prevedere attraversamenti sulla nuova arteria (che è a raso) per persone e fauna verso il fiume
  5. Bisognerà risistemare dove passano i mezzi di cantiere, ripristinando lo stato dei luoghi;

Vogliamo in ultimo dare un consiglio all’Assessore con delega alle inaugurazione delle opere progettate e finanziate dal centro sinistra. Chiarisca con dovizia di particolari le sue dichiarazioni e non perda altro tempo. A gennaio i lavori possono partire e non c’è alcuno ostacolo.

Conclusioni: Noi ci aspettiamo che già in giornata siano chiariti questi dubbi, chiariti con atti emendativi al DUP che è in discussione o viceversa specificando che non serve rivedere il progetto del centro sinistra e chiarendo le dichiarazioni che abbiamo letto.

Ci aspettiamo che “l’assessore alle inaugurazioni delle opere del centro sinistra”, che in 18 mesi abbiamo visto fermo nel proporre opere rilevanti, così come la maggioranza che governa il Comune di Pescara, se veramente non ha intenzione di portare avanti questo progetto se ne assuma la responsabilità politica con chiarezza, senza addossare ad altri responsabilità, peraltro tecniche, inesistenti, altrimenti valuteremo si i fatti e comportanti che si sono succeduti siano da sottoporre alla magistratura contabile “.

IL SERVIZIO DEL TG8: