Il Comitato Bonifica sostenibile e l’associazione Codici avviano ricorsi e una doppia petizione contro i rincari delle tariffe del Consorzio di bonifica Centro. Il presidente del Comitato Trovarelli al Tg8: “La battaglia continua”
Contro gli aumenti delle tariffe partiranno nuovi ricorsi, sia alla Commissione tributaria della provincia di Chieti che al Tar, e una doppia petizione, online e cartacea, da presentare alla Regione perché controlli e vigili sulle condotte del Consorzio di bonifica Centro. Ad annunciarlo è il Comitato bonifica Sostenibile, presieduto da Gabriele Trovarelli, che da anni ha avviato una battaglia legale contro i canoni consortili a cui ora si è unita anche l’associazione dei consumatori Codici, che a Chieti è coordinata da Concetta Nasuti.
A rappresentarli sono gli avvocati Stefania Cornacchia e Massimo Di Muzio, per Codici Chieti, Cinzia Luciani, per Codici Pescara, e Francesco Paolo Febbo per il Comitato.
Il presidente Gabriele Trovarelli spiega: “Lanciamo una doppia petizione per la legalità e manderemo le firme alla Regione perché intervenga e riporti giustizia nelle tariffe che non corrispondono alle norme e nei riguardi di quei proprietari di fabbricati che pagano un tributo non dovuto. Per questo motivo ci mettiamo a disposizione degli agricoltori per chi voglia fare ricorsi davanti alla Commissione tributaria provinciale di Chieti.
Invitiamo tutti a contattarci per mandare avanti ricorsi collettivi o cumulativi. Noi siamo pronti, abbiamo raccolto il grido d’aiuto del comitato Bonifica sostenibile e siamo scesi in campo a favore dei consorziati. Chiediamo che il Consorzio applichi la legge e rispetti le sentenze. E lo chiediamo con ogni mezzo a disposizione”.
Secondo il Comitato Bonifica sostenibile e l’Associazione Codici, il Consorzio di bonifica ignora sia le norme comunitarie sia i propri regolamenti interni determinando tariffe troppo salate o richiesta di pagamenti per chi non fa un utilizzo effettivo dell’acqua della bonifica.
Inoltre il servizio, secondo molti agricoltori, non è assolutamente all’altezza poichè la rete idrica consortile è distrutta e gli utenti pagano per un servizio che non funziona.
Il presidente Trovarelli evidenzia: “Siamo costretti a rilevare che – dopo che da oltre quattro anni denunciamo le gravissime regolarità che caratterizzano la gestione del Consorzio di bonifica Centro alle istituzioni e dipartimenti della Regione Abruzzo, deputati al controllo sull’operato dello stesso e a quelli responsabili delle risorse idriche, alle Organizzazioni di categoria degli agricoltori alla Pubblica opinione -non solo non si è posto fine all’attuale disastrosa situazione, ma nemmeno è stata avviata alcuna iniziativa in tal senso.
Le irregolarità da noi denunciate sono confermate da numerose sentenze delle Corte di Giustizia Tributaria e dalla sentenza del Tar Abruzzo, sezione di Pescara, numero 139 anno 2023: questa pur di lampante chiarezza è stata di fatto ignorata dal Consorzio che l’ha girata con un artificio (con una nuova delibera ha praticamente ripristinato le tariffe azzerate dal Tar), tanto che i ricorrenti si sono visti obbligati a presentare al Tribunale Amministrativo Regionale un ricorso per ottemperanza la citata sentenza. Ricorso sul quale la decisione dovrebbe essere emessa entro questo anno. Dobbiamo ancora rilevare che dal bilancio del Consorzio risultano, per il settore idrico, costi indiretti pari all’80% dei costi diretti. Si tratta di un’incidenza scandalosa, che fa comprendere come il Consorzio venga gestito per finalità del tutto estranee a quelle istituzionali (fornitura idrica esigua ai consorziati), e in presenza della quale qualsiasi amministratore di società sarebbe costretto a porsi serie interrogativi ad assumere decisioni drastiche”.
Il consorzio di bonifica Centro ha sede legale in via Gizio a Chieti Scalo e serve il territorio di tre province: Chieti, Pescara e una piccola parte della quella di Teramo. Gestisce una superficie consorziata di 192.314 ettari, di cui 111.428 assoggettati a contribuenza. Sono oltre 50mila i consorziati che risiedono nei 78 comuni di pertinenza della struttura (44 in provincia di Pescara, 25 in quella teatina e 9 in quella di Teramo).
Il Consorzio è nato nel 1997 dalla fusione dei consorzi di bonifica Vestina, con sede a Pescara, Orta-Lavino, con sede a Caramanico, Alento e Destra Pescara, con sede a Chieti, e Val di Foro, con sede a Francavilla al Mare. La struttura è stata per lunghi anni commissariata dalla Regione, a novembre del 2023 si sono tenute, dopo diversi rinvii, le elezioni consortili e a febbraio 2024 è stato eletto presidente Tocco, imprenditore dei vini del pescarese.