Blue Whale: terza vittima in Abruzzo

Blue Whale: terza vittima in Abruzzo, fortunatamente anche questa individuata in tempo, prima che giungesse al passo estremo della catena di autodistruzione.

Merito soprattutto del livello di attenzione e rete di massima allerta che si é creata tra coetanei, soprattutto alla luce dell’inquietante episodio che ha portato una ragazzina di Pescara a sfiorare il suicidio ed é tutt’ora ricoverata presso lo speciale reparto di neuropsichiatria infantile del Salesi di Ancona. Nel caso specifico é stata una banale partita di calcetto a mettere in allerta gli amici di un 15enne, anch’egli di Pescara. Delle strani cicatrici notate su un avambraccio hanno fatto scattare l’allarme, da li il rapido passaparola che é giunto fino agli investigatori della Polizia Postale. Già sequestrato il telefonino del giovane, si sta cercando di risalire alla fonte dei terribili messaggi su Whatsapp con i quali si catturano i giovani e li si costringono ad entrare nel vortice delle 50 regole che portano all’autodistruzione. Il fenomeno sembra essersi già sgonfiato in Russia, dopo la cattura del suo ideatore, ma é nel resto d’Europa che ora sta facendo sentire i suoi terribili effetti. Tra le regole imposte anche atti di autolesionismo ed  é su questo che gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione per il caso del 15enne, mentre é stato ribadita ancora una volta la necessità, da parte di famiglie e scuola, a vigilare su comportamenti strani e segnalarli sul canale telematico “Una vita da sociale”, messo in piedi per dare ai ragazzi uno strumento in più contro gli abusi della rete.