Blu tongue: Coldiretti: “In Abruzzo a rischio 200mila pecore”

In Abruzzo preoccupa l’aumento di casi di Blu tongue e Coldiretti lancia l’allarme perchè la malattia della lingua blu mette a rischio un patrimonio di 200mila pecore

Il direttore di Coldiretti Abruzzo Marino Pilati chiede di alzare la guardia per salvare la ‘Fattoria Abruzzo’ dalla Blue tongue e di predisporre un piano di interventi strategico e tempestivo e che la Regione intervenga urgentemente per contenere la diffusione della malattia e garantire il sostegno economico agli allevatori duramente colpiti.

Il presidente regionale di Coldiretti e dell’Ara, l’Associazione degli Allevatori, Pietropaolo Martinelli, ricorda che “Si tratta di una malattia trasmessa agli animali da un insetto, un moscerino del genere Culicoides, che non colpisce l’uomo e non infetta la carne o il latte. La Lingua blu porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende.

I casi di Blue tongue che si stanno registrando nei territori abruzzesi a vocazione ovina stanno facendo emergere, in tutta la sua drammaticità, la fragilità di un settore che merita tutela e interesse. Siamo a un bivio drammatico e se non si interviene immediatamente si rischia di confermare definitivamente la morte di questo settore. Chiediamo l’estensione della campagna vaccinale e controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica è l’utilizzo delle stalle di sosta, oltre all’uso di repellenti per gli insetti. Occorre velocemente strutturare azioni di primo soccorso e di sostegno per far sì che lo smaltimento delle carcasse non sia un onere così gravoso come lo è oggi”.

Gigliola Edmondo: