Il progetto del biodigestore che la Teramo Ambiente intende realizzare in contrada Carapollo supera un altro ostacolo giudiziario. Il Tar dell’Aquila, infatti, ha respinto il ricorso presentato dall’associazione “Ambiente & Sicurezza Città di Teramo”
Nel ricorso veniva contestata la procedura regionale con la quale era stata esclusa la necessità della Valutazione di impatto ambientale (Via) per l’impianto destinato a produrre biogas da scarti alimentari e sfalci.
La vicenda giudiziaria aveva inizialmente preso avvio davanti al Tar del Lazio, ma i giudici si erano dichiarati incompetenti sul piano territoriale, rimandando il fascicolo ai colleghi abruzzesi. A quel punto l’associazione ha ripresentato il ricorso a L’Aquila, ma oltre i 15 giorni previsti dalla normativa.
L’opera, sostenuta da circa 30 milioni di euro di fondi PNRR, prevede una tabella di marcia serrata: entro la fine del 2025 è programmata la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, l’approvazione definitiva del progetto in Consiglio comunale e, soprattutto, la tanto attesa demolizione dell’ex inceneritore, chiuso dal 1987 ma mai bonificato, che da decenni rappresenta un simbolo di degrado e un potenziale pericolo ambientale.
