Autevolox Bussi: il Comune si difende di fronte a due Prefetti

Vertice in Prefettura stamane a Pescara alla presenza dei Prefetti di Pescara Gerardina Basilicata e de L’Aquila Carla Torraco, sulla discussa vicenda dell’autovelox di Bussi.

30 mila verbali nel giro di 6 mesi, quanto basta per creare un vero e proprio allarme sociale per tutti quegli automobilisti che prevalentemente per lavoro, per motivi di salute ed in minima parte per passatempo, transitano in direzione L’Aquila e viceversa su quel tratto di Statale e che si sono visti recapitare a casa multe anche a tre zeri, per non parlare di coloro che transitano in quel tratto più volte in un giorno, in una settimana o in un mese e che hanno ricevuto anche decine di sanzioni. Già da mesi associazioni di consumatori, amministratori comunali e semplici cittadini hanno lanciato il loro grido d’allarme rispetto ad una situazione oggettivamente anomala. Diverse le disposizioni da parte dei giudici di pace de L’Aquila e Pescara prevalentemente di sospensiva ed in un caso specifico addirittura di annullamento della sanzione, come avvenuto al tribunale di Pescara lo scorso 24 gennaio. Su sollecitazione del sindaco di Navelli Paolo Federico questa mattina il Prefetto di Pescara Gerardina Basilicata ha convocato una riunione alla presenza del Prefetto de L’Aquila Carla Torraco, dei rappresentanti delle due Province, dell’Anas della Polizia Municipale e del vice sindaco di Bussi Paolo Salvatore, al presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri, oltre ovviamente al sindaco di Navelli Paolo Federico:

“In questi mesi ho ricevuto centinaia di lamentele dai miei concittadini – ha spiegato il sindaco Federico – anche in qualità di commissario della Comunità Montana, per quello che appare come un vero e proprio accanimento. Qui parliamo di persone che si recano abitualmente a L’Aquila o Pescara per lavoro, ma anche per visite mediche di una certa importanza e che si sono viste recapitare a casa una raffica di multe impressionante. Non discuto sul principio, ma 30 mila verbali in sei mesi e soprattutto uno strumento attivo 24 ore al giorno qualche pensiero lo fa venire in mente. Ho semplicemente chiesto alle massime autorità governative di Pescara e L’Aquila di ordinare le dovute verifiche per capire se è tutto in regola e da questo punto di vista, che io sappia, i dubbi ci sono.”

Tra questi anche le distanze della segnaletica che secondo la Legge 20 targata Minniti, dovrebbero essere a 1000 metri ed invece, direzione L’aquila-Pescara, sarebbero a 240. Assente il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta, hanno partecipato alla riunione i rappresentanti della Polizia Municipale ed il vice sindaco Paolo Salvatore che così si difende:

“Tengo innanzitutto a precisare che Bussi è un Comune virtuoso e che non ha necessità di fare cassa come qualcuno vuol fare intendere – spiega Salvatore – la necessità di installare un autovelox in quel tratto di Statale è sorta solo ed esclusivamente per porre fine ad una serie di incidenti, molti dei quali purtroppo mortali, per l’alta velocità invogliata dal rettilineo. Abbiamo messo un limite di 70 massimo 76Kmh, non certo di 30 e di 50, nel totale rispetto della legge. Dispiace che vengano diffuse notizie sulle presunte irregolarità di quella strumentazione, anche perché l’unica sentenza a nostro sfavore, va detto, non è per il riconoscimento del giudice di un’anomalia dell’autovelox, ma perché noi Comune non ci siamo presentati in giudizio per un problema di notifica. Ho assicurato i Prefetti che il Comune di Bussi sarà ben lieto di venire incontro alle persone sanzionate con un sistema di rateizzazione e verremo incontro anche a coloro che sono passati in quel tratto per recarsi all’ospedale per visite mediche previa ovviamente debita certificazione.”

Il collegamento con il Tg8

Luca Pompei: