Atri: “Perché non vogliamo l’ospedale Covid”

Si fa sempre più delicata la situazione legata ai nuovi casi Covid in provincia di Teramo.

A preoccupare è anche la mancanza di posti letto nel 3° lotto dell’ospedale “Mazzini” di Teramo, da ieri ufficialmente saturo, con un carico notevole nei reparti che contano pochi medici. La Asl teramana ha comunque stretto una convenzione per usare 10 posti dell’ospedale Covid di Pescara. Proprio sulla questione dei posti letto l’Unità di Crisi non ha ancora deciso quale sarà il secondo Ospedale Covid in provincia dopo il “Mazzini”, una scelta che in caso di necessità dovrà essere fatta. Ma su questo fronte continua la polemica tra Atri e Giulianova, nessuna delle due amministrazioni vuole un ospedale Covid sul proprio territorio.

Piergiorgio Ferretti Sindaco di Atri: “Quello di Atri  è il presidio ospedaliero, tra quelli periferici, che, a prescindere dall’emergenza, è in grado di offrire le maggiori risposte alle altre patologie la cui cura è stata per tanto tempo bloccata con l’ovvia conseguenza che una sua trasformazione in presidio Covid provocherebbe un ulteriore ampliamento delle liste di attesa rispetto alla scelta di un altro presidio. La scelta non può ricadere nuovamente su Atri e sarebbe auspicabile una rotazione che altrimenti difficilmente popolazione, utenti e operatori del presidio capirebbero alla luce del fatto che una vasta zona geografica, che va dalla montagna al mare, resterebbe priva dei servizi sanitari per la seconda volta in pochi mesi”.