Ass. “Noi per la Famiglia” su aggressione in Via Umbria: “No a polemiche etico-politiche”

Proseguono le indagini della Digos per risalire all’autore della vile aggressione di qualche giorno fa in Via Umbria a Pescara ad una coppia di ragazzi brasiliani.

Sulla vicenda, però, non si placano le polemiche e a dare un nuovo contributo al dibattito, in questo senso, è l’associazione “Noi per la famiglia” attraverso una nota del suo presidente Carola Profeta che scrive:

“Apprendo adesso da fonti certe che i due ragazzi aggrediti sabato scorso non hanno sporto formalmente denuncia. L’unica denuncia che esiste è quella dell’Arcigay che riporta l’accaduto stigmatizzandolo di fatto come reato omofobo. “Un’aggressione in centro a Pescara nella notte tra sabato 22 giugno e domenica 23 giugno, ai danni di una coppia di turisti brasiliani: questo l’episodio denunciato da Arci Pescara. Secondo quanto riferito dall’associazione si sarebbe trattato di un’aggressione omofoba.”  Mi domando: ma i reati vengono denunciati all’Arcigay o in Questura? Alla luce delle battaglie di legalità e certezza della pena condotte in questi anni, mi domando come mai i due ragazzi non abbiamo ancora sporto denuncia formalmente considerata l’aggressione, per di più, a detta loro, con l’”aggravante omofoba” (che non esiste come fattispecie di reato). L’aggressore deve essere punito – prosegue la Profeta – per l’atto di violenza senza “ideologizzare” il crimine commesso, sempre che, crimine ci sia stato. Perché quando c’è un reato di aggressione con lesioni personali, la prima cosa che si fa è, dopo essere stati medicati al pronto soccorso, sporgere denuncia. Se l’Arcigay, da come ho letto , ha subito puntato il dito dichiarando:“occorre prendere provvedimenti contro i luoghi di aggregazione nati di recente nelle vie del centro di Pescara, animati da principi ispirati all’ideologia fascista. Tali luoghi vanno presi di mira e ne va interrotta l’attività, palesemente ispirata da principi contrari alle leggi italiane e alla nostra Costituzione, oltre che ad ogni minimo principio del vivere civile”, vuole dire che secondo loro l’aggressore viene da quei luoghi lì, altrimenti, ci spieghi il nesso , perché sinceramente non l’ho capito, mi risulta inaccettabile, e per di più sono un’offesa alle forze dell’ordine e alla magistratura, che non sarebbero in grado di svolgere il loro ruolo di ordine pubblico e applicazione della legge. E a parer mio, è un’illazione molto grave! Per quanto mi riguarda, l’aggressore potrebbe essere anche un ex troppo geloso e possessivo, o un malato mentale come nel caso di quel ragazzo che ha aggredito la bambina di 1 anno sulla Riviera. I responsabili vanno presi, denunciati, condannati, fatta scontare la pena senza attenuanti e poi rieducati, non fatti diventare i protagonisti di una sterile polemica etico-politica.”