Arresto vertici Blutec: preoccupazione in Val di Sangro

Preoccupazione in Val di Sangro dopo l’arresto dei vertici della Blutec accusati della sparizione di 16 milioni di euro, fondi pubblici destinati alla produzione di auto ibride.

La notizia è arrivata come un fragoroso fulmine in Abruzzo dopo che sembrava essere tornata la quiete. Lo scandalo della Blutec, l’azienda che ha uno stabilimento anche ad Atessa, in Val di Sangro, e che recentemente ha assunto la denominazione di Ingegneria Italia ma che è guidata dal management Blutec, ha creato scompiglio tra lavoratori e rappresentanti sindacali abruzzesi.

Il presidente del consiglio di amministrazione Roberto Ginatta e l’amministratore delegato Cosimo Di Cursi sono stati arrestati a Termini Imerese dalla Guardia di Finanza ed ora si trovano agli arresti domiciliari. I due manager sono accusati di aver utilizzato fondi pubblici destinati allo sviluppo dell’azienda ed in particolare dello stabilimento di Termini Imerese, che è stato posto sotto sequestro.

Nei confronti dei vertici dell’azienda piemontese è stato disposto anche il divieto per 12 mesi di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. E’ stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale e delle relative quote sociali della Blutec spa, nonché dei patrimoni dei due indagati per 16 milioni e mezzo di euro. L’ambizioso progetto di Blutec avrebbe dovuto dare il via alla produzione di auto ibride nello stabilimento del Palermitano, impiegando 700 operai ex Fiat.

La Blutec ha stabilimenti in diverse parti d’Italia ed il provvedimento della Procura di Termini Imerese riguarda l’intero gruppo e le quote societarie. La società, costituita nel 2014, ha sede a Pescara e un altro stabilimento si trova nel torinese.

Luigi Iasci, coordinatore dell’Unione sindcale di base (Usb) Abruzzo afferma : “Abbiamo avuto, a ridosso delle elezioni regionali abruzzesi, in un tavolo ministeriale convocato ad hoc per lo stabilimento di Atessa, delle rassicurazioni rispetto ad una trattativa per l’acquisizione dell’azienda da parte della Ma s.r.l.. Ci eravamo lasciati al tavolo con la promessa della riconvocazione di un nuovo incontro al Ministero per la fine di febbraio. Ad oggi non c’è stata alcuna riconvocazione e anzi, ci svegliamo questa mattina leggendo sui giornali che la Blutec è posta sotto sequestro e che i manager sono stati arrestati. A questo punto tutte le nostre preoccupazioni sono diventate realtà, chiediamo a gran voce l’immediata convocazione del tavolo ministeriale e la presa in carico da parte del Governo e del ministro del Lavoro del futuro dello stabilimento”.