Accordi di libero scambio: allarme di Coldiretti Abruzzo

il cibo a madrid

Gli accordi di libero scambio che l’Unione Europea intende, in qualche modo, agevolare, a rischio numerosi prodotti tipici anche abruzzesi.

Mentre la Fao si schiera a favore dell’indicazione di origine sugli alimenti, l’Unione Europea garantisce un sostanziale il via libera ad accordi di libero scambio, dal Messico al Canada al Giappone, che mettono a rischio Indicazioni geografiche dell’Italia che è leader europeo con 293 denominazioni alimentari riconosciute dalla Ue e 523 vini Docg, Doc e Igt di cui ben 27 abruzzesi. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della diffusione della ricerca Fao/Bers che riconosce a livello internazionale il valore economico, sociale e reputazionale dei prodotti alimentari registrati con un’etichetta d’indicazione geografica attraverso la quale i consumatori identificano caratteristiche uniche, come gusto, colore, consistenza e qualità. Eccellenze che in Abruzzo ammontano almeno a 27 se consideriamo n.6 DOP, n.4 IGP e n.17 vini tra Docg (n.1), Doc (n.8) e Igt (n.8) che, secondo Coldiretti Abruzzo, sarebbero messe a dura prova dai trattati di libero scambio internazionale. Dall’intesa con il Canada (Ceta) a quella siglata con il Giappone e Singapore, da quella con il Messico fino alla trattativa in corso con i Paesi del Sudamerica (Mercosur) gli accordi di libero scambio da parte dell’Unione Europea – sottolinea la Coldiretti –legittimano a livello internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi. Con il nuovo regolamento che entrerà in vigore nell’aprile 2020, la Commissione Europea – continua la Coldiretti – ha peraltro perso l’occasione per combattere il fake a tavola con una etichetta trasparente che indichi obbligatoriamente l’origine degli ingredienti impiegati in tutti gli alimenti come chiede la stragrande maggioranza dei cittadini europei e l’82% degli italiani, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole. Una scelta che – precisa la Coldiretti – appare ancora più autolesionista alla luce della studio Fao che riconosce come l’etichetta di origine promuova le economie locali in ogni parte del mondo. Per questo la Coldiretti è impegnata a dare battaglia con l’avvio di una mobilitazione popolare per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana e, sottolinea Coldiretti Abruzzo, le eccellenze regionali che fanno grande il nostro Paese in tutto il mondo.