A14, Cn Fita Abruzzo: “Oltre duemila imprese danneggiate dai lavori”

Sull’autostrada A14 i cantieri provocano, oltre a code interminabili e tempi di percorrenza biblici, anche gravi danni alle imprese del settore trasporti. Nuova denuncia della CNA Fita Abruzzo

Il ritardo di circa tre ore e trenta minuti che attualmente un mezzo pesante accumula nel percorrere la A/14 (andata e ritorno) nel tratto tra Pescara e San Benedetto del Tronto costa circa 450 euro al giorno: a tanto ammontano i danni che rallentamenti, cambi di corsia, e traversie varie provocano alle imprese dell’autotrasporto, a causa dei lavori in corso, ormai da anni, lungo la tratta dell’autostrada che collega Abruzzo e Marche. E’ la nuova denuncia lanciata da Riccardo Colazilli e Raffaella Pierangelo, referenti della CNA Fita Abruzzo.

«Quel che accade ormai da troppo tempo sulla A14 è inaccettabile – affermano Riccardo Colazilli e Raffaella Pierangelo. Finiscono per essere penalizzate, solo per parlare della nostra regione, qualcosa come 2.141 imprese di trasporto merci e persone e un parco veicolare che conta oltre 143mila mezzi, secondo i dati ufficiali di Infocamere e Aci: i ritardi di percorrenza hanno un impatto di circa 130 euro l’ora di aumento dei costi di esercizio per ogni camion.

Se è vero che la sicurezza di autostrade e gallerie, garantita dai lavori di messa a norma, è un principio indiscutibile e prioritario, è vero pure che occorre trovare urgentemente un equilibrio tra la sicurezza e l’efficienza nella gestione della rete stradale. Come? La parola d’ordine deve essere “programmazione”: gli interventi vanno pianificati nel tempo, in modo da minimizzare i disagi per gli utenti, e in particolare chi usa la strada per lavorare. E per il settore dell’autotrasporto, come detto, questi ritardi si traducono in un aumento significativo dei costi.

E a farne le spese è la competitività: i rimborsi proposti dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti sono visti come una soluzione positiva, ma la loro attuazione, prevista tra il 2027 e il 2028, è troppo lontana. Nel frattempo, molte imprese italiane non riusciranno a sostenere questi costi e saranno superate dalla concorrenza estera, meno vincolata da costi e regole.

Urge dunque operare una decisa sterzata per affrontare ora il problema servono soluzioni pratiche e immediate, come sfruttare le ore notturne per i lavori, riducendo l’impatto sul traffico diurno. Ma anche lavorare nei weekend, rendendo possibile l’esecuzione dei lavori anche il sabato e la domenica. Queste proposte mirano a conciliare la sicurezza con la continuità del servizio, permettendo agli autotrasportatori di svolgere il proprio lavoro in condizioni più sostenibili e senza aggravare le difficoltà già esistenti».