Soprintendenza unica, Cialente: “Basta gridare allo scippo”

Non è uno scippo, ma un’opportunità, una decisione che sarà utile all’intero Abruzzo e che non deve essere ridotta a una mera battaglia di campanile tra città.

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente difende la decisione del ministero dei Beni culturali di trasferire, nell’ambito della seconda fase della riforma del ministero voluta dal governo, dall’Aquila a Chieti la sede regionale della Soprintendenza unica, che unisce l’archeologica, belle arti e paesaggio in un unico organismo (diretto attualmente da Maria Giulia Picchione), lasciando all’Aquila la cosiddetta soprintendenza speciale del cratere sismico.

Una fase che vedrà in Italia una riarticolazione territoriale, realizzando una nuova distribuzione dei 41 presidi di tutela – le nuove soprintendenze uniche – fra le varie regioni, definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.

Nel capoluogo di regione andrà anche la sede centrale – con gli uffici della direzione e amministrativi – del polo museale, ente “policentrico” con 16 tra luoghi di cultura e piccoli musei in tutto Abruzzo. Il polo museale può contare sull’arrivo di due new entry: l’abazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia e la basilica di San
Bernardino all’Aquila, “mentre il castello Piccolomini di Celano già c’era e viene unificato in un’unica competenza”, chiarisce la dirigente del polo, Lucia Arbace, la quale confida nella possibilità di poter recuperare, in questo nuovo “trasloco”, una parte del personale: un polo museale come quello abruzzese avrebbe bisogno di 150 persone, mentre in organico ce ne sono ora soltanto 50.

Chi grida allo scippo, spiega Cialente, non ha una visione ampia di sviluppo regionale.