Montesilvano, fa uccidere il padre in Venezuela

E’ arrivata fino a Montesilvano, dove vivono l’ex moglie e il figlio, l’eco dell’omicidio dell’imprenditore di Cuneo Bruno Allio, morto a fine febbraio in Venezuela. Ad uccidere il padre in Venezuela due killer assoldati dal figlio.

 

L’ex moglie di Bruno Allio, Lula Torres, madre del presunto mandante del delitto, Santiago Allio Torres, vive Montesilvano insieme allo stesso Santiago e al figlio minore Diego. Nell’appartamento della riviera, situato nella zona di Porto Allegro, l’imprenditore cuneese  tornava spesso, dividendosi anche tra Maracaibo e Paesana (Cuneo), dove vivono ancora i suoi familiari. Allio, dopo aver vissuto in varie città, da oltre 20 anni si era trasferito in Sud America, dove aveva fatto fortuna aprendo una ditta specializzata nella produzione di porte e finestre.  Allio, che conduceva una vita molto agiata, era generoso anche con i figli: poco prima di essere ucciso aveva regalato a Santiago, detto Brunito, una fiammante Mustang GT rossa. All’origine del delitto ci sarebbero questioni legate all’eredità, diventata cospicua dopo che l’imprenditore aveva fatto fortuna a Venezuela. Il figlio 27, nonostante il padre avesse sempre avuto un atteggiamento generoso nei suoi confronti, temeva che le nuove nozze del genitore potessero determinare conseguenze negative sul patrimonio da ereditare. Allio infatti stava per sposare la nuova compagna Isabela, funzionaria statale. Santiago, non considerato un grande lavoratore, era stato escluso dall’azienda paterna. Con la complicità di un amico e insieme ad altri giovani del posto, sembra pagati con circa 200.000 euro, avrebbe organizzato la morte del padre con l’arma che gli era stata rubata poco prima dell’omicidio. Venerdì 24 febbraio Allio, come tutte le mattine, è uscito dalla sua casa di Maracaibo ed è salito sul suo Suv, dove però era atteso dai due sicari assoldati dal figlio, i quali avrebbero dovuto simulare una rapina. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno permesso alle forze dell’ordine di risalire agli assassini e soprattutto al mandante, il figlio dell’imprenditore, arrestato poco dopo in un appartamento in cui sembra sia stata trovata anche della cocaina. Il 27 enne, durante il primo interrogatorio, aveva detto di essere rimasto vittima di un’estorsione. Messo alle strette, Santiago ha finito con il confessare l’omicidio, portato a termine con la complicità di un amico. Brunito avrebbe anche ammesso il movente economico. Oltre a lui e all’amico, sono finiti in manette i due giovanissimi killer, di 17 e 18 anni. L’ex moglie di Allio, madre di Brunito, ha appreso la notizia a Montesilvano.