Pescara, allarme bomba: buste sospette in varie strade

A Pescara scatta l’allarme bomba in varie strade, buste sospette rintracciate in diversi punti della città.

Sono stati fatti tutti brillare i sospetti pacchi bomba trovati questa mattina in varie zone di Pescara e in particolare nei pressi del Tribunale, della sede del Comando Provinciale dell’Arma e del Distretto ASL di via Rieti. I pacchi sospetti erano delle buste postali imbottite utilizzate per le spedizioni e al cui interno sono stati rinvenuti della plastilina e dei fili elettrici, ma nessun ordigno. Come confermato da fonti investigative, uno dei sospetti pacchi bomba è stato trovato dinanzi il portone dell’abitazione di un magistrato che lavora per la Procura di Pescara. Su tutti i pacchi sospetti era attaccato un volantino con minacce nei confronti del Pm. Proseguono le indagini che starebbero seguendo una pista in particolare.

I pacchi sono stati segnalati in viale D’Annunzio, nei pressi del Comando Provinciale dell’Arma; davanti al Tribunale; nei pressi della Camera di Commercio, all’angolo con via Marco Polo; in via Regina Margherita e davanti al distretto ASL di via Rieti, evacuato in via precauzionale. Immediatamente sono stati attivati i protocolli del caso: sul posto sono arrivati polizia, carabinieri, vigili del fuoco, artificieri e sanitari del 118. Polizia e carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini sui cinque allarmi bomba. All’esame degli inquirenti anche l’autenticità di un volantino che circola su WhatsApp e scritto con alcuni errori grammaticali, in cui si legge: “Oggi salteranno in area (aria, ndr) quattro palazzi simbolo della città”. Seguono accuse nei confronti di un magistrato in servizio al Tribunale di Pescara”.

Al vaglio degli inquirenti alcune immagini delle telecamere posizionate nelle vicinanze di alcuni dei luoghi dove sono stati rinvenuti i plichi sospetti (buste postali contenenti plastilina e fili elettrici, ma nessun ordigno). Proprio la visione delle immagini potrebbe aiutare gli investigatori a risalire al o ai responsabili dell’accaduto. Dalle immagini si vedrebbe una persona vestita con abito scuro e con mascherina in volto. Gli inquirenti hanno raccolto anche delle testimonianze oltre a delle perquisizioni. Ci sono degli indizi che portano ad una persona che in passato è stata indagata dal Pm menzionato nel volantino ritrovato sui pacchi bomba e dinanzi alla cui abitazione nel centro di Pescara è stato rinvenuto il sospetto pacco bomba.

Oggi è stata bonificata un’aula del Tribunale di Pescara dove è in corso un processo in cui è presente il magistrato oggetto delle minacce.

                       

                                         

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