Grande Pescara: Spoltore e Montesilvano sollecitano nuovo referendum

Un referendum “confermativo”, a cinque anni di distanza da quello consultivo del maggio 2014, per la Grande Pescara. L’idea è del sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito, che l’ha avanzata al termine del tavolo convocato dal governatore Marsilio. Montesilvano “invita” Francavilla e Silvi.

L’unico fermo sulla posizione esecutiva della “Grande Pescara” è parso il sindaco di Pescara, Masci, al termine del tavolo istituzionale appositamente convocato dal governatore Marsilio. Con la Nuova Pescara sarà più facile intercettare fondi europei in materia di pubblica amministrazione, cultura e ambiente, destinati  ai Comuni con più di 850mila abitanti. Ora una commissione, formata da tutti i capigruppo consiliari,  dovrà cimentarsi nella redazione dlo statuto della Nuova Pescara. E se il primo cittadino di Montesilvano, De Martinis, pare abbia strizzato l’occhio a Silvi e Francavilla, sostenendo anche lui l’idea di un nuovo referendum, Carlo Masci è parso l’unico fortemente motivato a dare esecuzione, dopo ben 5 anni, all’esito popolare delle urne del 2014. Tirata d’orecchio all’Ufficio Stampa della Giunta Regionale da parte del padre fondatore della Grande ( Nuova) Pescara il quale precisa: “La nota si conclude con l’affermazione che “… la Regione, già nei prossimi giorni, metterà a disposizione secondo la legge regionale. Il finanziamento di 300.000,00 euro servirà a verificare la fattibilità del processo di fusione effettivo …”. L’art. 8, comma 2 Legge Regionale 26/2018 stabilisce, invece, che detto importo deve servire ad “… incentivare e supportare l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali e la riorganizzazione delle strutture dei tre Comuni coinvolti nel processo di fusione …”. Una verifica sulla fattibilità del processo di fusione non è contemplata dalla legge e di certo non potrebbe essere arbitrariamente finanziata con le risorse messe a disposizione della Regione. E’ opportuno, quindi, che la Regione rettifichi il suo comunicato, per evitare interpretazioni fuorvianti da parte dei Comuni destinatari del finanziamento”.