Covid: scende l’Rt, anche in Abruzzo

Il report dell’Istituto superiore di Sanità rivela che la situazione Covid è in evidente miglioramento con il netto calo del Rt a 0,82 in tutte le regioni tranne il Molise.

Cinque regioni ad ore dovrebbero cambiare colore, passando ad una zona con meno restrizioni. Il monitoraggio della Cabina di regia conferma che le cose vanno sensibilmente meglio: Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte dovrebbero passare dall’arancione al giallo.
L’Abruzzo sarà ufficialmente spostato in zona arancione dall’ordinanza del Ministro Speranza con la quale si faranno scattare le nuove classificazioni da domenica.

Tra due giorni potrebbero essere circa 50 milioni gli italiani in zona gialla, cioè tutti coloro che vivono in Emilia, Friuli, Marche, Puglia, Umbria, Liguria, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto e appunto Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. Restano arancioni ancora per sette giorni Campania, Toscana, Val d’Aosta e Provincia di Bolzano. L’Abruzzo dovrebbe aspettarne invece altri 7 e, quindi, essere giallo dopo Natale.

INDICE RT  – «Nel periodo 18 novembre – 1 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,76 – 0,91)», si legge nel report. «Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 20 tra Regioni e Province autonome. Di queste, 19 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità».

L’Rt nazionale, calcolato su 14 giorni, è di 0,82. Nel dettaglio, ecco quelli delle Regioni: Abruzzo 0,8, Basilicata 0,65, Calabria 0,64, Campania 0,71, Emilia-Romagna 0,81, Friuli 0,97, Lazio 0,67, Liguria 0,63, Lombardia 0,82, Marche 0,8, Molise 1,45, Piemonte 0,64, Provincia di Bolzano 0,67, Provincia di Trento 0,91, Puglia 0,8, Sardegna 0,7, Sicilia 0,68, Toscana 0,76, Umbria 0,66, Val d’Aosta 0,6, Veneto 0,91. Il Molise è la Regione con il dato più alto ma comunque non va verso un passaggio in arancione, perché ha un rischio di crescita dell’epidemia basso.

In 16 Regioni si evidenzia un “impatto alto” sui servizi sanitari per sovraccarico di terapie intensive e area medica, per evidenza di nuovi focolai (in Rsa, case di riposo, ospedali o luoghi con popolazione vulnerabile) e per nuovi casi segnalati. Si tratta di Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna., Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, PA Bolzano, PA Trento, Puglia, Sardegna , Toscana, Umbria e Veneto.

LE REGIONI A RISCHIO ALTO  – Secondo il report, se pure «si continua ad osservare una riduzione generale del rischio», 14 Regioni sono classificate a rischio moderato, due a rischio basso (Basilicata e Molise) e 5 a rischio alto (Emilia Romagna, Provincia di Trento, Puglia, Sardegna e Veneto). Due delle cinque Regioni classificate a rischio alto (Puglia e Sardegna) sono state classificate a rischio alto per 3 o più settimane consecutive, e «questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale».

INCIDENZA “ANCORA MOLTO ELEVATA”  – Secondo il report, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.663 (al 1 dicembre) a 3.345 (all’8 dicembre), e anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito, passando da 32.811 (al 1 dicembre) a 30.081 (all’8 dicembre). Il tasso di occupazione dei posti letto, però, supera ancora le soglie critica di occupazione a livello nazionale e in 16 tra Regioni e Province autonome. E l’incidenza rimane ancora «troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario mantenere» le attuali restrizioni per tenere «i livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale».

“L’epidemia in Italia – scrivono gli esperti della Cabina di regia – seppur mantenendosi grave a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali, continua a mostrare una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente e questo è un segnale di efficacia delle misure di mitigazione introdotte”.

Il direttore della Prevenzione del ministero alla Salute, Gianni Rezza, spiega che “questa settimana si osserva una leggera discesa dell’incidenza di casi di Covid 19 ma resta comunque alta, circa 450 casi ogni 100mila abitanti e in alcuni aree del paese viaggia in controtendenza. Rimane al di sopra della soglia critica l’occupazione dei posti letto sia in area medica che in terapia intensiva. Quindi nonostante la leggera flessione dell’indice Rt che si colloca a 0,82 bisogna continuare a mantenere comportamenti estremamente prudenti evitando le aggregazioni”.