Pescara: botte da pronto soccorso, la Polizia allontana un marito violento

Botte da pronto soccorso per una donna, di origini nordafricane, convinta dalla Polizia a raccontare e denunciare il suo aguzzino: il marito. L’uomo le ha fatto vivere anni di inferno ma ora è stato raggiunto da un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.

La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare adottato dal G.I.P. del Tribunale di Pescara (dr. Nicola Colantonio) nei confronti di un 43enne residente a Montesilvano.
L’uomo è accusato dei reati di maltrattamenti contro i familiari e di lesioni personali aggravate nei confronti della moglie.
Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno tratto le mosse da un referto del Pronto Soccorso: la donna a settembre era stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Pescara per le lesioni cagionatele dal marito, dal quale si stava separando, nel corso dell’ennesimo litigio.
Contattata dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Pescara, raccontava di un vissuto familiare costellato dalla violenza del marito, manifestatasi sin dai primi anni di matrimonio, tanto che la donna, originaria di un paese nordafricano, per un certo periodo si era da lui separata trasferendosi all’estero. Le cose erano poi sembrate ricomporsi e la coppia era tornata insieme. La ritrovata serenità familiare era, tuttavia, durata poco e, nonostante nel frattempo fossero nati anche dei bambini, il 43enne aveva reiterato le sue condotte violente e prevaricatrici, minacciando la moglie di morte, percuotendola in più occasioni, anche con morsi e con una testata al volto, ingiuriandola pesantemente alludendo alla sua nazionalità: condotte poste in essere, alle volte, di fronte ai figli minori.
La Procura della Repubblica (Sost.Proc. dr.ssa Rosangela Di Stefano), ritenuti sussistenti, sulla scorta della denuncia della donna e dei riscontri operati dagli investigatori, i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai maltrattamenti ed alle lesioni patite dalla vittima, chiedeva ed otteneva dall’ufficio del G.I.P. la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, prontamente eseguita dalla Squadra Mobile. All’indagato è stato altresì prescritto di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa.